Povertà

La povertà delle persone può essere valutata tenendo conto delle loro condizioni di vita (si parla allora di  grave deprivazione materiale) o prendendo in considerazione il loro reddito (povertà monetaria). In questo secondo caso si distingue fra povertà monetaria assoluta e relativa. La povertà assoluta indica la percentuale di individui che vive in famiglie con un reddito disponibile equivalente inferiore ad una soglia definita come “il valore monetario, a prezzi correnti, del paniere di beni e servizi considerati essenziali per ciascuna famiglia, definita in base all’età dei componenti, alla ripartizione geografica e alla tipologia del comune di residenza” (cfr. ISTAT ). La povertà relativa, o rischio di povertà, indica la percentuale di individui che vive in famiglie con un reddito disponibile equivalente inferiore ad una soglia di povertà convenzionalmente fissata al 60% del reddito disponibile mediano delle famiglie nel paese di residenza. L’Unione Europea adotta e misura anche un indicatore di rischio di povertà o esclusione sociale. Per un esame di diverse misure della povertà cfr. Rolf Aaberge, Andrea Brandolini, Multidimensional Poverty and Inequality, Temi di Discussione, Banca d’Italia, 2014, n. 976.

 

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