Nell’ambito della seconda annualità del progetto “Ridiamo ossigeno ai quartieri” sostenuto con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa Valdese, Legambiente Campania ha organizzato, in collaborazione con le associazioni IF e Fondaca, quattro incontri per valorizzare il concetto di comunità attraverso la riscoperta del verde urbano
Valorizzare il concetto di comunità attraverso la riscoperta del verde urbano: da qui si è partiti per le attività svolte in collaborazione con le associazioni IF e Fondaca attraverso il contributo delle educatrici di Legambiente Campania nell’ambito della seconda annualità del progetto “Ridiamo ossigeno ai quartieri” sostenuto con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa Valdese. Quattro incontri per approfondire l’importanza delle piante in città ma anche per la nostra alimentazione e per le nostre tradizioni.
Sapori e cultura sono stati il focus della prima giornata: si è andati alla scoperta delle piante di uso alimentare e medicinale attraverso i sensi. Ciascun partecipante ha avuto l’opportunità, una volta bendato, di indovinare la pianta o parte di essa che stava annusando, toccando, odorando o assaggiando e di indicarne il nome nella propria lingua e l’utilizzo nella propria cultura. Si è scoperto infine che esiste un linguaggio universale che identifica le piante allo stesso modo in tutto il mondo: la nomenclatura scientifica. Un interessante punto di partenza per ricordarci che non esistono barriere in natura, nella scienza così come nella nostra società: siamo tutti parte di un grande ecosistema e le piante ne sono il fondamento.
Esilarante è stata infine la scoperta, durante la seconda attività, che le piante si muovono e addirittura ballano! Da qui ci si è trasformati dunque in piante, imparando danze tipiche dei Paesi di ciascun partecipante. Per concludere il percorso, infine, sono state messe a dimora di piantine come simbolo di cura e tutela del verde a partire da noi e dalle nostre case.
Gli ultimi due laboratori sono stati realizzati presso il Parco Re Ladislao, unica area verde del quartiere e non sempre fruibile alla comunità. All’ombra del grande Pino marittimo del parco i bambini e le bambine hanno giocato con la rete ecosistemica immaginando tutte le connessioni possibili tra gli esseri viventi. Riflettendo sul tema del verde urbano hanno poi condiviso, attraverso post-it e disegni, parole e pensieri su quanto sia importante avere un parco in città.
Nella seconda parte ci si è dedicati più nel dettaglio alla riscoperta del Parco Re Ladislao. Si è cominciato con un’esplorazione dello spazio attraverso l’uso di vista, olfatto, tatto, udito. Si è proseguito con un momento di espressione corporea provando ad imitare i movimenti delle piante con il corpo. Si è provato infine ad immaginare e co-progettare un Parco ideale per i bambini e le bambine, che potesse comprendere tutte le loro idee ed i loro desideri.
Le attività sono state accolte molto positivamente. L’obiettivo finale è far sì che tutti i bambini e bambine del quartiere, disabituati a fruire del verde in città a causa di una scarsa messa a disposizione, conoscano il Parco e che possano liberamente frequentarlo, in autonomia o con la scuola, per giocare o per svolgere attività didattiche all’aria aperta, immaginando insieme anche modalità di riqualificazione e rigenerazione.