Il 14 luglio si è svolto presso l’Università Roma Tre il seminario “I casi studio per la valutazione della Terza Missione. Una prima mappa”, un dibattito aperto sul nuovo processo di valutazione della Terza Missione e sulla valorizzazione dell’impegno sociale degli Atenei
Roma, 14 luglio 2021. Presso la Sala del Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre, si è tenuto il seminario “I casi studio per la valutazione della Terza Missione. Una prima mappa”: un dibattito aperto sul nuovo processo di valutazione della Terza Missione e sulla valorizzazione dell’impegno sociale degli Atenei, avviato con il nuovo Documento dell’Anvur pubblicato lo scorso febbraio. L’incontro, a cui hanno partecipato i rappresentanti di 62 università, è stato organizzato dall’Ateneo in collaborazione con il Forum Disuguaglianze Diversità e coordinato da Patrizia Luongo, economista del ForumDD. È stato aperto dai saluti del Magnifico Rettore di Roma Tre, prof. Luca Pietromarchi, che ha ricordato l’impegno dell’Ateneo sull’intero fronte dell’impatto delle Università sulle società, dalla promozione di imprenditorialità all’impegno nel mondo delle carceri.
Poi il prof. Marco Ruotolo, Prorettore con delega per i rapporti con scuole, società e istituzioni dell’Università Roma Tre, ha ricordato la qualità del documento dell’Anvur che ha marcato una svolta nella valutazione dell’impatto sociale delle Università, insieme alla spinta al cambiamento venuta da una rete di 23 Atenei (ora 29) che nel 2019 si sono incontrati con il Forum Disuguaglianze e Diversità, dopo il lancio della sua proposta per un nuovo metodo di valutazione. Della genesi di questo cambiamento hanno parlato durante l’incontro la prof.ssa Laura Nota, Delegata del Rettore dell’Università di Padova in materia di inclusione e disabilità, Coordinatrice del GdL RUS “Inclusione e giustizia sociale”, e Fulvio Esposito, co-Coordinatore Gruppo di Lavoro sul Ruolo delle Università nel Contrasto alle Disuguaglianze presso il MUR.
“Abbiamo inteso superare la visione della Terza Missione come ancillare (implicito nella stessa espressione) per promuovere quella dell’impatto, della responsabilità e sociale e della restituzione delle attività accademiche” ha dichiarato il Presidente Anvur, Antonio Felice Uricchio. “Il processo in atto, peraltro, non riguarda solo la VQR ma anche la valutazione dei progetti per la programmazione triennale e le nuove linee guida per l’accreditamento periodico”. Il modello è quello partecipato in cui le università stesse scelgono i casi da presentare all’interno dei dieci campi indicati e propongono a loro volta gli indicatori da testare”.
Il prof. Sauro Longhi, coordinatore del team di trenta esperti che valuterà i casi, ha illustrato le tendenze riscontrate nella selezione dei casi studio da parte degli Atenei. Dei 676 casi presentati come “campo principale”, un terzo riguarda l’”impegno pubblico”. “Produzione di beni pubblici e inclusione” e “trasferimento tecnologico” hanno lo stesso peso (circa 10%), l’altro nuovo campo “sviluppo sostenibile” si attesta all’8% come “imprenditorialità accademica”, il terzo nuovo campo di azione di “open science” si ferma all’1%, con più casi per Enti ricerca che Università. I casi presentati sono la fotografia di un mondo della ricerca che si muove già verso la giustizia sociale e ambientale.
Come emerso nel dibattito l’avvio del rinnovato processo di valutazione ha acceso un nuovo entusiasmo sul lavoro e il ruolo delle Università nei moltissimi ricercatori già fortemente impegnati.
Il prossimo appuntamento è all’inizio del 2022, dopo che l’Anvur avrà pubblicato le sue valutazioni dei casi presentati. In attesa di quella data, resta aperta l’adesione alla rete dei 29 Atenei.
L’incontro può essere riascoltato qui
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