SOSTIENI la proposta “Istituire imprese pubbliche europee su salute, transizione ecologica e digitale che permettano di contrastare i grandi monopoli privati” sulla piattaforma delle Agorà

La discussione sulle nostre due proposte che riguardano la conoscenza come bene pubblico globale, promossa dal ForumDD nell’ambito delle Agorà aperte dal Partito Democratico, ha registrato un’alta partecipazione, un dibattito molto intenso e grande consenso attorno alle proposte che adesso è possibile sostenere sulla piattaforma

Brevetti o conoscenza bene comune: se non dopo la pandemia, quando cambiare?

Nell’ambito delle Agorà democratiche, il Forum Disuguaglianze e Diversità organizza il 7 marzo un’Agorà online su due proposte che affrontano la forte concentrazione del controllo sulla conoscenza. La prima proposta ha l’obiettivo di modificare l’accordo TRIPs, fissando un livello di investimento minimo in scienza aperta per tutti gli Stati e istituendo un’autorità internazionale che stabilisca quando l’interesse pubblico prevale sulla proprietà privata intellettuale. La seconda proposta è di costruire imprese pubbliche europee, infrastrutture sovranazionali di ricerca, sul modello del CERN e dell’ Agenzia Spaziale Europea, che usino la conoscenza prodotta per controbilanciare i grandi monopoli tecnologici privati nei settori dove è massima l’urgenza di assicurare la giustizia sociale, a partire dalla ricerca biomedica. Due proposte rese ancora più urgenti dalla pandemia

Massimo Florio: «Abbiamo regalato la ricerca pubblica alle imprese»

Brevetti. «Le aziende farmaceutiche hanno fatto solo l’ultimo miglio della ricerca, subappaltandolo spesso ad altre società che lavorano su contratto. E poi ci hanno messo la capacità produttiva e la logistica». Intervista all’economista Massimo Florio dell’università Statale di Milano, che il 16 dicembre presenterà al Parlamento europeo la sua proposta di un organismo su modello dell’Esa, con laboratori propri o una struttura decentrata. [Questo articolo è stato pubblicato su il Manifesto, il 28 Novembre 2021]

Vaccini, così l’innovazione biomedica può diventare un “bene pubblico”

Uno studio presentato al parlamento europeo evidenzia le criticità nella gestione della pandemia e dimostra la necessità di creare un’infrastruttura europea che chiuda l’epoca delle esclusive brevettuali e faccia ricerca “senza regalare i risultati raggiunti alle imprese private, come avvenuto con i vaccini contro il Covid-19”. Parla l’autore dello studio, Massimo Florio, professore di Economia pubblica all’Università degli Studi di Milano. [Questo articolo è stato pubblicato su Micromega, il 5 gennaio 2022]

Un’infrastruttura europea per l’innovazione biomedica come bene pubblico: la proposta nata nel ForumDD all’attenzione del Parlamento Europeo

Lo studio, curato da Massimo Florio, evidenzia le criticità nella gestione della pandemia e propone la creazione di un’infrastruttura europea per l’innovazione biomedica da realizzare con un investimento trentennale nel segno di un nuovo ruolo della UE e della rinuncia delle imprese private alle esclusive brevettuali. Se venisse adottata dalle istituzioni europee, collocherebbe saldamente l’Europa come il primo attore globale nel campo della ricerca farmaceutica