Il documento, frutto delle riflessioni dei membri del ForumDD, riassume le realizzazioni del ForumDD nei primi dieci mesi del 2020, dà una sintetica valutazione del loro impatto e delinea gli indirizzi per la strategia operativa da adottare nel 2021.
Il 2020 è stato un anno di ulteriore balzo del ForumDD. Siamo un’alleanza originale fra i saperi di 8 organizzazioni di cittadinanza e del mondo della ricerca con l’obiettivo di promuovere la giustizia sociale e ambientale (che sono tutt’uno) attraverso azioni collettive e pubbliche e il cambiamento del senso comune. Abbiamo 47 membri e 36 partner di progetto, siamo finanziati da un gruppo di partner sostenitori, a cui si aggiungono finanziamenti per singoli progetti, traiamo forza dal lavoro con 21 Alleati, siamo organizzati con un piccolo ma forte staff. In questi mesi, il forte impegno sul breve termine (a cominciare dal Reddito di Emergenza) ha concorso a diffondere e valorizzare anche le nostre proposte di medio-lungo termine, che abbiamo aggiornato in Aprile con una Nota strategica di risposta alla crisi Covid-19 e nel volume “Un futuro più giusto” edito da Il Mulino. Sono risultati che ci motivano, e che, al tempo stesso, accrescono le nostre responsabilità per il futuro, e dunque richiedono scelte. Eccole.
Di seguito vengono riassunte le realizzazioni del ForumDD nei primi dieci mesi del 2020, si dà una sintetica valutazione del loro impatto e se ne ricavano gli indirizzi per la strategia operativa da adottare nel 2021. Il Documento è stato discusso e modificato nell’Assemblea allargata del ForumDD tenutasi lo scorso 21 Ottobre con la partecipazione di oltre 50 persone dei mondi dell’attivismo civico e della ricerca.
I. PRODUZIONE E IMPATTO
L’impianto concettuale, la strategia e le proposte costruite nel 2018-19 ci hanno consentito di affrontare con tempestività e di adattare la nostra azione all’insorgere della pandemia Covid-19 e alla crisi globale che ne è derivata. E di crescere così nella diffusione delle idee, nella costruzione di reti e alleanze, nell’influenza sul senso comune e, in alcuni casi, nell’orientamento delle pubbliche decisioni.
L’attività del 2020 è stata segnata a oggi (cfr. Allegati 1 e 2 per un rinvio esaustivo a documenti e eventi) da:
- Progressi nella strategia e nella sua comunicazione:
- Completamento del volume “Un futuro più giusto” – analisi, scenari, strategia e proposte (le originarie 15 proposte del marzo 2019, riviste alla luce di dodici mesi di confronto e della crisi Covid-19) – uscito per Il Mulino il 28 maggio, con finora 21 presentazioni e oltre 4000 copie sinora vendute.
- Pubblicazione di una “Strategia post-Covid-19”, frutto di un’Assemblea dei membri e dei partner di progetto (in piena crisi, il 22 aprile) con oltre 30 interventi: la strategia coglieva subito i rischi di apertura ulteriore delle disuguaglianze ma anche i segni di cambiamenti positivi nelle preferenze e nei comportamenti di tutti noi, che è compito delle politiche cogliere e promuovere.
- Sulle precedenti basi, una più intensa azione in Europa, con diffusione della “Strategia post Covid-19” in lingua inglese, altri articoli in inglese e la partecipazione a due webinar europei.
- Avvio di una rivisitazione sistemica della strategia alla luce della prospettiva di genere, che appare oggi uno dei fattori decisivi per realizzare un cambio di rotta delle politiche e a cui il ForumDD non ha ancora dato l’attenzione necessaria. Un apposito Gruppo di Lavoro dedicato sta investendo sia sull’impianto concettuale, sia sulla elaborazione e/o adesione a proposte operative.
- Costruzione e campagna in 6 passi successivi (fra marzo e giugno 2020) per l’introduzione di un Reddito di Emergenza (con ASviS e Cristiano Gori) con la alla sua parziale adozione da parte del Governo, la successiva decisione (su nostra forte sollecitazione) di prorogare la misura fino al 15 ottobre, la nostra richiesta, a esito delle nuove misure di contenimento, di riapertura delle adesioni a un REM modificato alla luce di quanto appreso, e, di nuovo, un parziale (ma questa volta tempestivo) atto del Governo.
- Progressi significativi nella messa a terra di altre 7 delle originarie 15 proposte: terza missione Università; trasferimento tecnologico a PMI; eredità universale; imprese pubbliche europee; misure di giustizia ambientale attente alla giustizia sociale; Consigli del lavoro e della cittadinanza; digitale e E in particolare:
- Rapporto sulle imprese pubbliche, presentato pubblicamente al Ministro dell’ Economia con partecipazione attiva di manager pubblici e privati;
- Costituzione e avvio di Gruppo di Lavoro Disuguaglianze nel Ministero Università e Ricerca per dare corpo alla missione sociale (cosiddetta III missione) dell’Università, composta da Rettori e rappresentanti ForumDD;
- Rilancio/affinamento con ForumPA di proposta per Rinnovamento PA e di trasformazione del rinnovamento generazionale (500-600mila giovani) della PA in una strategia-paese; successivo avvio di azione comune con Movimenta.
- Avvio del Progetto Istruzione:
- Documento “per l’uguaglianza in educazione” con il lancio di un progetto operativo per sperimentare in tre luoghi del paese una metodo innovativo di contrasto della povertà educativa che coinvolga l’intera comunità;
- Costruzione di un’Alleanza fra 9 reti di associazioni della scuola, educAzioni, con la redazione di un Documento “Cinque passi per contrastare la povertà educativa e promuovere i diritti delle bambine, dei bambini e delle e degli adolescenti”.
- Presidio e proposte per rendere il Piano Ripresa e Resilienza volano di cambiamento strutturale:
- Documento di lancio (24 luglio) “Liberiamo il potenziale di tutti i territori. Con una politica di sviluppo moderna e democratica” per indirizzare metodo e priorità strategiche del Piano Ripresa e Resilienza, assieme al Politecnico di Milano, a 4 grandi città alleate e a un’area-progetto delle aree interne;
- Lancio con Legambiente delle “10 sfide green indispensabili per un Piano Italiano capace di futuro”;
- Adesione al lancio del monitoraggio civico del Piano Ripresa e Resilienza nell’ambito del Festival della Partecipazione di Ottobre;
- Avvio di una sezione del sito dedicata al Piano Ripresa e Resilienza.
- Presentazione di nuove proposte e contributi (oltre al REM) connessi alla crisi Covid-19. In particolare:
- Progetto di rilevazione campionaria dinamica dei contagiati (nel marzo 2020);
- Officine municipali, ossia realizzazione sistematica di strutture di co-working per il lavoro a distanza, alternative alle abitazioni e alla frammentazione del lavoro.
- Avvio di nuovi progetti:
- ricerca/azione partecipata sul mutualismo “La pienezza del vuoto: studio e analisi delle pratiche di mutualismo ”, con Rete dei Numeri Pari (RNP) e Gran Sasso Science Institute avente per oggetto a mezzo colloqui/questionari un campione stratificato di 112 esperienze della RNP;
- ricerca/azione sulla ricchezza comune con Chiesa Valdese.
- Organizzazione e/o partecipazione a circa 121 seminari e incontri su web, in particolare 53 nei mesi aprile-giugno (nel 2019 erano stati complessivamente 85)
- Media, contatti, post:
- Post/articoli sul sito: 168 da inizio 2020
- Balzo del n. di contatti con il pubblico: utenti sito 195.429 (con balzo nel 2020); riprese su stampa da 120 nel 2019 a circa 313; distribuzione mailing list, da 2600 nel 2019 a 4566.
- Social media: Facebook follower, 10.569; Twitter follower, 6.463
Tutto ciò è stato possibile grazie a un balzo nell’impegno volontario di membri e partner di progetto del FORUMDD, alla continuità di finanziamento dei sostenitori, alla capacità e ritmi crescenti dello staff, alla crescita dei contributi esterni.
Quale è stato l’impatto di queste realizzazioni? Come sempre, si tratta di un giudizio difficile, che va in parte lasciato ad altri. Ma per decidere come procedere è necessario rischiare una prima valutazione.
Noi pensiamo, in primo luogo, che, a esito del nostro lavoro e di altre formazioni impegnate nella società e in parte anche a seguito della stessa crisi, vi siano primi segnali di recepimento nel pubblico dibattito di alcuni caposaldi e parole-chiave del ForumDD. In particolare: non ineluttabilità delle disuguaglianze; biforcazioni tecnologiche in termini di effetti sulle disuguaglianze; apertura da parte di Covid-19 di tre scenari possibili (riproduzione della “normale” ingiustizia pre-Covid-19, accelerazione della dinamica autoritaria già in atto, svolta radicale verso la giustizia sociale); necessità di interventi strutturali pre-distributivi; combinazione indispensabile di giustizia ambientale e sociale; attenzione ai saperi e alle aspirazioni delle persone nei luoghi; attenzione all’attivismo civico e autonomo; necessità del confronto acceso e informato. Ma al tempo stesso resta prevalente nel senso comune e nelle classi dirigenti un trattamento oleografico delle disuguaglianze e una disattenzione a ogni intervento che le affronti con la necessaria radicalità sul piano della formazione della ricchezza e delle relazioni sociali.
Se si guarda più in dettaglio all’impatto delle nostre idee sui diversi agenti collettivi dotati dei poteri per cambiare le cose, il quadro è assai diversificato:
- Partiti UE. Si avvertono segni di vivacità e apertura fuori dall’Italia, con convergenze sulle parole chiave prima richiamate. Il tentativo della Foundation for European Progressive Studies (FEPS) di accelerare il processo (in un seminario significativamente intitolato “Beyond Capitalism”), non appare peraltro incontrare, in genere, adeguata attenzione da parte dei partiti socialdemocratici. Mentre su altro versante colpiscono positivamente il linguaggio, le emozioni e alcune singole proposte del discorso sullo Stato dell’Unione della Presidente von der Leyen.
- Partiti nazionali. A una diffusione di molte idee in tutti i partiti, i cui rappresentanti sono invitati e spesso partecipano alle iniziative del ForumDD, non corrisponde un impatto sulle loro strategie. Un segnale era venuto dal Partito Democratico con l’invito a presentare le nostre idee al loro Convegno nazionale di Bologna dell’Ottobre 2019, ma non vi è stato seguito a quell’incontro, se non in una sofferta disponibilità ad appoggiare il Reddito di Emergenza durante la crisi. Attenzioni individuali sono state manifestate, a livello nazionale e territoriale, dai rappresentanti di altri partiti, segnatamente del Movimento 5 Stelle e di altre formazioni, soprattutto quelle che sostengono l’attuale governo. Ma, di nuovo, senza effetti sulle posizioni strategiche.
- Governo nazionale. Esistono segnali significativi di attenzione di singoli Ministri, che aprono la strada di possibili risultati – dal REM stesso, alle politiche di sviluppo “rivolte ai luoghi”, all’impatto sociale dell’Università, al Piano di Ripresa e Resilienza – ma non si vedono progressi collegiali nella consapevolezza dell’urgenza di una “svolta”. L’avvio della programmazione del Piano è stato disattento alla giustizia sociale, al tema dei saperi e del riequilibrio di poteri, oltre che metodologicamente lontano dai requisiti che l’Europa chiede. Vi sono poi stati segnali di una revisione di rotta. E segni di apertura al confronto. Ma senza ancora l’avvio di un dialogo sociale operativo, quotidiano e pubblico con le organizzazioni del lavoro, della cittadinanza e dell’impresa.
- Amministrazioni. È uno dei due terreni dove più visibili appaiono segni di sintonia e possibilità di impatto del nostro metodo e delle nostre proposte, sia da parte di chi amministra, sia da parte di nuovi candidati alla guida delle amministrazioni. Il nostro approccio rivolto ai luoghi, la disponibilità a mettere a repentaglio le nostre idee e il pragmatismo danno luogo a intersezioni con opinioni e impostazioni anche diverse dalle nostre.
- Organizzazioni di cittadinanza attiva (extra Forum). È l’altro interlocutore con cui cresce sintonia e impatto. Diverse sono le reti esterne con cui avviene un trasferimento di idee e ricerche/azioni: CNCA, Rete Numeri Pari, reti di associazioni sul tema educativo, Chiesa Valdese, centri di pensiero del mondo cattolico, aggregazioni di centri sociali e, ancora, reti che, anche sulla base di ragionamenti da noi aperti sul ruolo politico e resiliente del civismo attivo e del privato sociale, stanno nascendo tra organizzazioni e cooperative sociali del Sud che in questi anni hanno saputo coniugare la tutela dei diritti con economie locali, processi di rigenerazione urbana e costruzione di comunità. Molte associazioni di cittadinanza attiva, associazioni di giovani e anche circoli territoriali di partito utilizzano i nostri materiali e soprattutto il nostro metodo nel loro lavoro, in modo critico e innovativo.
- Sindacati. Le grandi organizzazioni sindacali, Cgil inclusa, pure avendo costruito e, in alcune regioni, attuato durante la prima fase della crisi un protocollo significativo per dare al lavoro un ruolo significativo per la sicurezza del ritorno al lavoro, restano difensive per quanto riguarda il medio-lungo termine e i cambiamenti di rotta e quindi le “mosse del cavallo” da noi prospettate, anche in tema di lavoro (dal Consiglio del Lavoro e della Cittadinanza, alla triplete di proposte in merito ai minimi salariali, alla riduzione dell’orario di lavoro). Aperture promettenti si manifestano peraltro a livello territoriale.
- Imprese. La postura, schiacciata sui sussidi compensativi, dell’attuale Confindustria rende difficile il dialogo con il mondo delle imprese, ma la responsabilità di ciò è anche del ForumDD, che solo ora sta impegnandosi nella ricerca di contatti e relazioni con la parte più innovativa e socialmente allertata del mondo dell’impresa, muovendo dalle nostre proposte in tema di PMI, di tecnologie, di ambiente che propongono una strada di loro interesse. I contatti avuti nell’ambito del progetto “imprese pubbliche” e su altri fronti segnalano interesse per il nostro impianto e confermano l’esistenza di un potenziale importante su cui lavorare.
- Stampa e televisione. L’accresciuta concentrazione del controllo sulla stampa e l’assenza di una strategia e di un impegno della RAI sul fronte della coesione sociale (avvertitasi in modo assai forte con l’esplodere della crisi Covid-19) non facilitano certo la diffusione delle nostre idee su questi veicoli. Da parte nostra, dobbiamo accrescere la capacità di partire dalla cronaca e dal breve termine – che la seconda ondata di pandemia impone – per proporne una lettura meno forzatamente semplificata di quella su cui i media si lasciano schiacciare assieme alla classe dirigente politica, e per collegare il breve al medio-lungo termine e concentrarsi anche su cosa serve oggi per costruirlo. La nostra relativa presa sui canali della comunicazione è così oggi molto legata alla collaborazione con alcune testate attraverso un dialogo segnato da forte, reciproca autonomia, e all’impegno e alla curiosità giornalistica di una leva di giornalisti giovani, assai promettente anche per il medio-lungo termine. Nel complesso, comunque, come mostrano i dati riportati, alcuni risultati ci sono e sono fortemente cresciute le riprese dei temi e le richieste di interviste e collaborazioni.
È da questo quadro che nasce la domanda di cosa il ForumDD possa e debba fare per accrescere l’impatto delle proprie idee, per attuare fino in fondo l’obiettivo politico racchiuso nella propria ragione sociale: promuovere nuove azioni pubbliche e collettive che accrescano la giustizia sociale e ambientale e che modifichino in questa direzione il senso comune.
II. PROSPETTIVE E SCELTE
Il ragionamento sulle prospettive e le decisioni da assumere parte da alcuni punti fermi. Nasce qui la nostra prima scelta: ribadire quattro nostri caposaldi e al tempo stesso fare emergere con forza all’interno del nostro impianto concettuale la prospettiva di genere. In dettaglio:
- L’impianto concettuale e il nostro vocabolario (raccolto nel WikiForum, con 67 parole e proposizioni) danno solidità a ogni nostra azione: vanno ribaditi, spiegati e diffusi, continuando a mirare all’intera opinione pubblica, attraverso ogni canale. Il volume “Un futuro più giusto” ne è il punto più aggiornato di riferimento. C’è tuttavia un fronte dove questo impianto va rivisitato e innovato con la stessa solidità teorica e condivisione collettiva raggiunto dal ForumDD sulle altre dimensioni della disuguaglianza: la prospettiva di genere. Pure presente con forza all’interno della definizione di giustizia sociale come capacità di ciascuno di “sviluppare la propria persona”, la propria diversità, la dimensione di genere non ha sinora conosciuto da parte del ForumDD approfondimento e attenzione adeguati. Approfondimento e attenzione indispensabili per costruire “un’equivalenza fra una molteplicità di domande eterogenee in modo che venga preservata la differenziazione interna all’insieme”, come scrive Chantal Mouffe da noi ripresa in “Un futuro più giusto” e per completare la nostra proposta strategica. In questa direzione si sta lavorando sul piano analitico e delle proposte operative.
- Il metodo di lavoro è basato sul mix di ricerca e azione, sul confronto acceso, aperto, informato e ragionevole, sulla ricerca di alleanze frutto dell’intersezione di visioni e punti di vista diversi, sulla messa a repentaglio di tutte le proprie visioni e proposte. Questo metodo è fonte significativa della fiducia che avvertiamo: non va persa occasione per praticarlo e diffonderlo. Sfatare il senso comune che “in questa epoca ognuno cerca solo riconferma dei propri pregiudizi” e che “nessuno è pronto a cambiare idea” è una nostra E così insistere nell’inclusione delle persone in tutti i processi decisionali.
- Il sistema di proposte attuabili che abbiamo costruito è la nostra robusta ancora di concretezza: dobbiamo affinarlo, manutenerlo e integrarlo di continuo e portarvi (dove già non vi sia) una prospettiva di genere. Dobbiamo fare ciò, accettando e stimolando il confronto, demistificando la contrapposizione fra teoria e prassi e continuando a fare e usare ricerca.
- La combinazione fra impegno nel breve e nel lungo termine. Anche questo è un nostro tratto distintivo, una sorta di strabismo che ci dà forza, superando l’altalena corrodente fra “ma intanto che fate di immediato effetto?” ovvero, all’opposto, “ben altri sono i grandi problemi”.
La solidità delle proposte è dunque uno dei requisiti dell’utilità del ForumDD. Ne deriva la nostra seconda scelta: investire ancora con decisione nella ricerca: produzione e analisi dei dati; confronto con le critiche alle nostre proposte; loro affinamento; nuove proposte (con particolare attenzione alla prospettiva di genere); diffusione e formazione sui nostri contenuti. In questo ambito, due sono i piani di intervento, relativi alla natura diversa delle nostre proposte:
- Proposte pre-distributive. È qui che si concentrano le nostre proposte e prosegue l’approfondimento (cfr. lista della produzione 2020): istruzione; imprese pubbliche; servizi fondamentali e Piano Ripresa e Resilienza; rinnovamento PA; trasferimento tecnologico; piattaforme digitali; transizione ecologica; etc. Lungo pressoché tutti questi temi/proposte corre l’obiettivo della “democratizzazione dell’economia”. Deve essere portato più in E nel farlo dobbiamo riprendere la riflessione avviata sullo stesso “terzo settore” (cooperazione, imprese sociali, etc.), e puntare con forza sulla ricerca/azione sul mutualismo che apre nuove prospettive.
- Proposte re-distributive. Questo piano di intervento, già toccato dalla proposta dell’”eredità universale” e del suo finanziamento, è stato scosso dalla crisi gravissima in atto e dallo stesso nostro impegno per il REM. Questo ci spinge ad approfondire i temi di una revisione del sistema di tassazione, del reddito di base e del welfare, in forme che stiamo definendo. Valuteremo, inoltre, in relazione alle offerte di collaborazione che si manifesteranno, la possibilità di un impegno sui terreni di come ripagare l’ingente debito pubblico che la crisi lascerà al paese e del miglioramento dell’accessibilità, qualità e tempestività delle banche dati necessarie per ogni politica redistributiva. Siamo aperti ad altre ipotesi di studio che vengano dai saperi della ricerca o della cittadinanza attiva.
E veniamo così alla terza scelta indotta dall’esperienza 2019-2020: rafforzare l’impatto politico del ForumDD, ossia il suo impatto sul senso comune e sulle azioni pubbliche e collettive. Come farlo?
Abbiamo riconosciuto nel nostro “Un futuro più giusto” che, nell’incertezza che caratterizza ovunque questa fase dell’evoluzione della democrazia, e di fronte alla minaccia ancora in crescita della “dinamica autoritaria” – mescolata al rilancio dell’opzione neoliberista – non sappiamo come il “formicolio politico e sociale” che pur sta producendo nuove pratiche e nuove visioni possa evolversi in un “soggetto politico”. Sappiamo che quel “soggetto” avrà bisogno di sentimenti, proposte e organizzazioni, ma non sappiamo che forma prenderà. Riteniamo che la nostra scelta non deve incatenarsi all’una o l’altra ipotesi sulla natura di questo soggetto o sul processo che lo produrrà. E’ viceversa possibile e utile che, mentre rafforziamo il lavoro di ricerca e di informazione e orientamento, il ForumDD favorisca anche la formazione di una nuova classe dirigente attorno alla visione e alle proposte in cui crediamo.
Partendo da queste considerazioni, abbiamo individuato alcune linee di indirizzo che concorrono, assieme alle due scelte precedenti, a orientare il Piano di lavoro 2021.
In termini generali, prima di tutto ci è chiaro cosa non intendiamo fare:
- Non vogliamo trasformarci/evolvere in un partito (è fuori dalle intenzioni di chi compone il ForumDD)
- Non siamo e non vogliamo essere “consulenti” di chi amministra o governa (il nostro rapporto è e deve restare collettivo e pubblico negli apporti)
- Non vogliamo fare “richieste” che possano essere ignorate da chi governa troppo facilmente, senza costi ed effetti (perché indebolisce la nostra motivazione e la nostra credibilità)
- Siamo consapevoli che oggi non ci sono spazi per contaminare i partiti (lo abbiamo sperimentato), ma che è utile il confronto con i loro rappresentanti
- Non vogliamo promuovere scioperi e mobilitazioni (nel ritenere queste forme di conflitto rilevanti ed efficaci come strumenti di democrazia, non abbiamo, né intendiamo darci, l’organizzazione per farlo, riservandoci di volta in volta la possibilità di dare loro un contributo)
- Non vogliamo presentare a chi si candida alle elezioni, locali o nazionali, “manifesti” su cui chiedere l’impegno (vista l’inconcludenza di tale forma di azione).
E’ una lista di NO che mira diritta a cosa invece intendiamo fare.
Lo riassumiamo così: desideriamo accrescere la nostra influenza culturale nella società, in tutte le direzioni utili e possibili, promuovendo spazi di confronto e alleanze col nostro metodo e attorno alle nostre idee e favorendo l’aggregazione e la formazione di nuovi quadri a livello territoriale, ben consapevoli che questo è anche parte di un processo che può favorire la crescita di un “soggetto politico” in modi che ci trascendono.
Questo indirizzo generale si traduce in cinque indirizzi specifici:
- Rendere sistematica la nostra funzione formativa, per diffondere i contenuti prodotti e accumulati sino ad oggi e in produzione, utilizzando in primo luogo piattaforme formative già costruite dai membri e partner del progetto, e valutando altre ipotesi.
- Rafforzare il coinvolgimento in profondità delle otto organizzazioni che compongono il ForumDD attorno a una “bandiera” comune e comunicabile, attraverso un programma che stiamo costruendo.
- Continuare a investire nella contaminazione reciproca con altre reti e organizzazioni di cittadinanza (cooperazione, imprese sociali, etc.), realizzando con loro progetti di ricerca/azione come quello avviato con la Rete dei Numeri Pari o come il monitoraggio civico delle riforme e investimenti del futuro Piano Ripresa e Resilienza lanciato dal Festival della Partecipazione, anche nella prospettiva di concorrere a rinnovare l’idea stessa di “Terzo Settore”.
- Realizzare un investimento più mirato nel rapporto con i soggetti che esercitano o che mirano a esercitare funzioni di governo e amministrazione in tre direzioni:
- Accogliere e favorire pro-attivamente l’aggregazione attorno ai nostri contenuti di candidati e forze nelle elezioni amministrative, concorrendo così alla formazione di nuova classe dirigente nelle istituzioni di medio livello, anche attraverso la collaborazione con il progetto TiCandido (selezione, confronto, formazione, monitoraggio di candidati).
- Cogliere e costruire occasioni per dialogare e trasferire e ricevere contenuti con singole figure della classe dirigente nazionale (con incarichi di governo, parlamentari, manager di imprese pubbliche e private e di Fondazioni, rettori, editori, artisti e scrittori, giornalisti, dirigenti sindacali, dirigenti di partito, ).
- Ricercare relazioni, scambi e collaborazioni con forze politiche e culturali di altri paesi, in primo luogo Europei, che condividono il nostro traguardo di giustizia sociale e ambientale e la necessità di un’inversione radicale delle politiche.
- Rafforzare la nostra capacità di “raggiungere le persone”, attraverso i mezzi di comunicazione e “in piazza” (ossia con modi che arrivino direttamente alle persone), con linguaggi, simboli, messaggi diretti e che sappiano rivolgersi ai sentimenti. A tale obiettivo potranno concorrere diverse iniziative sin qui descritte: la campagna di comunicazione delle organizzazioni facenti parte del ForumDD; l’impegno territoriale con candidati alle elezioni amministrative; il coinvolgimento nel monitoraggio civico; la formazione. A queste forme se ne potrà aggiungere un’altra, da sperimentare nelle prossime settimane: dare vita sul web a un “banchetto virtuale” che ogni giorno per un periodo circoscritto di tempo (diciamo, due settimane) presidi per l’intera giornata uno dei diversi “obiettivi strategici” del ForumDD, discutendo le proposte, dando evidenza e voce a luoghi e persone toccate da quelle proposte, coinvolgendo e ponendo domande a persone dei diversi agenti collettivi a cui il ForumDD si rivolge.
Questi sono i nostri indirizzi e le nostre scelte scaturite da un confronto intenso fra membri e partner di progetto del ForumDD alla presenza dei Sostenitori del progetto. Sono indirizzi e scelte che ci guideranno nel lavoro in questo difficile scorcio di 2020 e nel 2021.
In quale misura potremo attuare questi indirizzi e perseguire gli obiettivi che abbiamo articolato dipenderà ovviamente da quanto più forti e diffusi saranno l’impegno di ognuno di noi, la collaborazione degli alleati e di tutti coloro con cui collaboriamo e le risorse finanziarie che riusciremo a mobilitare. Siamo fiduciosi.