Il Rapporto, promosso dall’Alleanza contro la povertà, valuta le pratiche di implementazione del Sostegno per l’Inclusione attiva (SIA), una misura di integrazione al reddito condizionata, a un anno dalla sua implementazione, per sostenere e stimolare un dibattito informato sulle politiche di lotta alla povertà.
Il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) è una misura di integrazione al reddito condizionata, vale a dire un trasferimento economico ai nuclei familiari che presentano determinate caratteristiche vincolata alla prova dei mezzi e condizionata all’accettazione di un percorso per il superamento della condizione di povertà. Si tratta di una misura “ponte” implementata nel 2017 poi sostituita dal Reddito di Inclusione (ReI). Al fine di ottenere indicazioni utili per l’implementazione del ReI, l’Alleanza contro la povertà ha preparato un rapporto di valutazione della misura, mettendo in luce le criticità emerse nei primi mesi di implementazione del SIA.
A cinque mesi dall’avvio della misura il tasso di take up[1] era pari a circa il 30%, una percentuale bassa ma in line con quella di altre misure simili adottate in altri Paesi OCSE, che tende ad aumentare una volta che la misura entra a regime. In generale, inoltre, emerge che la misura sembra essere più efficace per le famiglie multiproblematiche e meno per quelle che hanno solo un disagio economico e lavorativo; per la effettiva riuscita del ReI sarà quindi essenziale un reale coordinamento di tutti i servizi sociali con le politiche attive del lavoro e le politiche per l’istruzione e la formazione professionale.
Il percorso di uscita dalla povertà dovrebbe poi prevedere specifici programmi sia per gli adulti che per i minori ma al momento non sono stati sviluppati progetti che tengono in considerazione i diversi membri del nucleo familiare; in particolare, non sono emersi meccanismi sistematici di presa in carico dei minori, che sono fondamentali in un paese come l’Italia in cui il tasso di povertà minorile è superiore a quello della popolazione generale. Va però sottolineato che, soprattutto al Sud, le istituzioni scolastiche sono presenti in molti protocolli d’intesa, e questo rappresenta un segnale positivo.
Altre criticità emerse nella valutazione sono: il disallineamento temporale tra l’erogazione del beneficio e l’effettiva possibilità di utilizzo da parte degli Ambiti Territoriali delle risorse previste per il rafforzamento dei servizi; e un gap tra i carichi di lavoro e la capacità di spesa, soprattutto al Sud dove le amministrazioni locali dovranno gestire quasi il 75% dei fondi disponendo di strutture di dimensioni ridotte e con ridotto personale.
Il Rapporto sottolinea l’esigenza di sviluppare le capacità amministrative non solo attraverso il rafforzamento dei servizi più consolidati ma mobilitando le comunità locali. Altri spazi di miglioramento sono individuati nella definizione dei percorsi di presa in carica, la cui fragilità rischia di minare le basi per lo sviluppo di un legame fiduciario tra cittadini e servizi, e nell’interazione con l’Inps nella fase di controllo dei requisiti di accesso alla misura.
[1] Il tasso di take up indica la percentuale dei percettori della misura rispetto alla platea dei potenziali beneficiari.
Titolo: Rapporto di Valutazione: dal SIA al REI
Autore: Leone L (curatrice)
Anno di pubblicazione: 2017
Istituzione/Organizzazione: Alleanza contro la povertà
Tema di contenuto: Reddito
Tag: reddito, sostegno, inclusione, lotta alla povertà
Link alla pubblicazione originale: Rapporto di valutazione: dal SIA al REI