Un progetto di agricoltura sostenibile sull’isola di Flores ha aiutato Maria e un gruppo di agricoltori indonesiani a produrre fertilizzanti biologici. Adesso fanno parte di una cooperativa che genera reddito e lavoro.
Maria Suel è coordinatrice di uno dei gruppi di agricoltori supportati tramite il progetto “Orti di Ruteng” della Caritas diocesana sull’isola di Flores, isola a est dell’arcipelago indonesiano. «Con il nostro gruppo abbiamo prodotto insieme pesticidi e fertilizzanti biologici, non solo per il nostro uso ma anche per venderli. Una tanica di prodotto costa 20.000 rupie (1,40 euro) e una bottiglia costa 10.000 rupie (70 centesimi di euro). Ho partecipato al training sull’agricoltura biologica di Caritas Ruteng, poi ho aiutato nella formazione di altri nove gruppi che hanno imparato a fare fertilizzanti e pesticidi biologici e a procurarsi le materie prime localmente per farli. La ragione per cui non volevo coltivare la mia terra come agricoltore era dovuta all’impossibilità per me proprio di comprare i fertilizzanti chimici. Immaginate, il prezzo per un pacco di fertilizzante chimico è di 500.000 rupie (34 euro). E ancora c’erano da comprare il riso, pagare le tasse scolastiche e altre spese di primaria importanza. Io sono una vedova e non ho la possibilità di racimolare quei soldi, non ho questi risparmi. Ho sofferto molto per questo! In passato mi sono trovata obbligata a comprare fertilizzante chimico, ma ho dovuto prendere in prestito il denaro da degli usurai. Ho dovuto ripagare l’ammontare preso in prestito più il 10% d’interesse ogni mese. Potete immaginare!
Quando non coltivo la terra, la mia unica fonte di reddito è la vendita dei tessuti che faccio a mano. Dopo aver partecipato alla formazione sull’agricoltura biologica ho cambiato vita. Ci è stato insegnato come fare fertilizzanti e pesticidi biologici, con materie prime di scarto gratis e locali, facili da trovare. Sono stata molto contenta ed entusiasta, e ho invitato i miei amici e i miei vicini a unirsi in queste pratiche. Non abbiamo solo lavorato insieme, ma abbiamo partecipato insieme anche ad altre attività spirituali e pastorali, come la catechesi, le celebrazioni dell’Eucarestia: questo ci ha dato più armonia nella nostra vita, e più forza. Tutto ciò mi ha motivato molto, ci siamo liberati delle cattive abitudini del passato e anche dei cattivi pensieri. Ora va tutto bene e il raccolto delle verdure è stato buono. Lo staff di Caritas Ruteng ci ha insegnato a usare i pesticidi biologici, a coltivare la terra, a piantare, e ora il nostro raccolto è abbondante. Abbiamo venduto gli ortaggi e il guadagno lo abbiamo usato per formare una cooperativa di microcredito del gruppo Kebai. Le nostre attività vanno bene e realizziamo guadagni, e ne siamo fieri. Grazie ai fertilizzanti biologici, tutti i tipi di ortaggi crescono bene nei nostri campi, e i membri dei nostri gruppi sono in aumento, sono interessati ad unirsi perché vedono i buoni risultati delle nostre pratiche. Il reddito cresce, abbiamo verdure fresche e possiamo venderle. Il nostro gruppo ha un motto: “Trovare l’amore di Dio nelle attività di agricoltura biologica”. Grazie alla vendita degli ortaggi la nostra cooperativa ha un capitale di 5 milioni di rupie (345 euro), ogni vendita al mercato porta 200 mila rupie (14 euro), il prezzo per una porzione di ortaggi è di 35 mila rupie (2,40 euro). Gli ortaggi non biologici sono più economici rispetto ai nostri, dunque non possiamo competere con quei prodotti. L’ideale sarebbe poter competere con i prezzi degli ortaggi non biologici. Ho deciso di partecipare alla formazione degli altri gruppi volontariamente, perché credo che le mie capacità nel coltivare vengano da Dio. È una chiamata da Dio e mi sento in dovere di condividerla. Quello che ho ricevuto gratis, voglio darlo agli altri gratis. Non si tratta solo delle capacità e dell’esperienza. Condivido anche i semi di riso con i membri degli altri gruppi e i vicini. Mi hanno portato i semi di riso dallo Sri Lanka, me li ha dati un agricoltore srilankese durante la conferenza degli agricoltori di Caritas Asia che si è tenuta a Yogyakarta, isola di Giava, Indonesia».
Questa storia è tratta da “Un mondo in bilico”, pubblicazione di Caritas Italiana.