Si è tenuta mercoledì 18 dicembre l’Assemblea annuale del Forum Disuguaglianze e Diversità. Sei ore di lavoro per riflettere su risultati ottenuti e discutere le attività del 2025 capendo come impattare di più in un contesto politico in forte deterioramento
Il 18 dicembre 2024, 69 partecipanti (50 Membri, 15 Partner di progetto, 2 rappresentanti dei soggetti sostenitori, 2 invitati, alla presenza dello staff) si sono ritrovati (in larghissima misura in presenza) nell’Assemblea del Forum Disuguaglianze e Diversità con un’agenda in tre punti: riflettere sui risultati ottenuti in sette anni di lavoro nella costruzione di proposte e di azioni per la giustizia sociale e ambientale, nella chiave dell’articolo 3 della Costituzione; discutere e arricchire le attività programmate per il 2025; comprendere come accrescere l’impatto di sistema delle proprie proposte in un contesto culturale e politico in progressivo, grave deterioramento. Il confronto su quest’ultima sfida è stato istruito nei tre mesi precedenti raccogliendo osservazioni e proposte dall’intera Assemblea e costruendo così una mappa dei rischi, delle opportunità, delle alternative (cfr. Allegato 1).
6 ore di intenso lavoro e circa 50 interventi hanno condotto alle Conclusioni qui presentate, che sono state approvate alla fine dell’incontro. Esse configurano il “Progetto ForumDD” per il prossimo e i prossimi anni, riassumibile in quattro indirizzi fortemente complementari:
- Proseguire, senza farsi distrarre, la costruzione di “mattoni” di un futuro più giusto, che, sempre con forte attenzione a pratiche ed esperimenti esistenti, offrano proposte di sistema, a livello europeo e nazionale.
- Contrastare la dinamica autoritario/neoliberista in atto in quattro modi: utilizzando ogni strumento del confronto e del conflitto democratico; producendo e diffondendo buona informazione; configurando “immagini di anticipo” di un futuro alternativo, più giusto; investendo nella comunicazione e nelle arti come parte della contesa per cambiare il senso comune.
- Rafforzare l’investimento sull’Unione Europea, in due forme: monitorare e interpretare i dossier e gli atti delle istituzioni UE nei temi seguiti dal ForumDD, sempre con attenzione alle relazioni internazionali e alla deriva bellica montante; istruire su alcune questioni e con adeguate alleanze, un’azione di proposta e advocacy, come già avvenuto in tema di salute.
- A livello nazionale, ricercare un impatto di sistema (oggi assai difficile) concentrandosi su un tema – la cui scelta è stata affidata al Gruppo di Coordinamento fra quelle affrontate dal ForumDD – che risponda a preoccupazioni e aspirazioni diffuse, che sia oggetto di una nostra forte proposta, che susciti alleanze capaci di realizzare adeguati rapporti di forza, e consenta un’azione innovativa ed efficace sul senso comune.
Nuovi Membri e Coordinamento
In una sessione con i soli Membri, sono stati eletti 16 nuovi aderenti, riequilibrando ulteriormente, anche se in misura non ancora adeguata, la composizione per genere. Nella stessa sessione sono stati confermati i co-coordinatori Fabrizio Barca e Andrea Morniroli ed è stata nominata una terza co-coordinatrice – Elena Granaglia – all’interno di un Gruppo di Coordinamento che resta invariato. L’Assemblea è stata, inoltre, informata dell’entrata di nuove e nuovi Partner di Progetto.
Risultati ed evoluzione del contesto
Il confronto ha poi preso le mosse dall’evoluzione dei risultati conseguiti nel periodo 2019-24 a fronte di un progressivo, grave deterioramento del contesto. Si veda l’Allegato 2 per una cronistoria ragionata dei risultati ottenuti dal ForumDD, con rinvio a tutti i documenti rilevanti. Di seguito, alcuni passaggi chiave.
Nel 2019-20, anche per le sensibilità temporaneamente maturate con la pandemia, molte proposte formulate dal ForumDD nel marzo 2019 in un documento centrato sulle disuguaglianze di ricchezza privata, comune e di conoscenza, compiono passi significativi e in due casi trovano attuazione a livello di sistema istituzionale. Già nel maggio 2020 il ForumDD coglie in un documento il rischio che gli scenari neoliberista e autoritario possano “mescolarsi in una soluzione unificata, dove lo Stato è supino [alle decisioni di pochi] e di tasca larga sul terreno dell’economia e pro-attivo e punitivo sul terreno delle libertà e dei diritti”. E infatti già dal 2021 si manifesta una crescente resistenza del sistema politico-istituzionale alle proposte della società civile organizzata – evidenti nella chiusura a ripetuti e documentati nostri interventi sugli errori di impostazione del PNRR, che poi diverranno manifesti. Questa resistenza andrà progressivamente crescendo.
Nonostante ciò, matura la capacità propositiva del ForumDD anche su nuovi temi, in campo educativo, dell’equità di genere, della casa, della relazione fra transizione energetica e welfare, del rapporto fra pubblico e privato in campo sociale; si infittiscono le relazioni con il fermento sociale, culturale e produttivo di molti territori e si consolida l’impegno nel fare da ponte fra centri diversi di analisi e di azione, mirando alla costruzione di alleanze; si esplora il ruolo che le arti possono avere nel cambiamento del senso comune e si dà struttura, con il termine “Scuola”, all’attività formativa svolta con gli agenti di cambiamento.
Dal 2022, grazie al lancio della proposta di un “CERN della salute”, apriamo un fronte europeo, che nel 2024 porta il ForumDD a elaborare un gruppo di proposte pubblicate come “Quale Europa”. Queste proposte vengono discusse in 100 luoghi del paese e offrono la prospettiva per comprendere successivamente gli errori della strategia suggerita dal cosiddetto “Piano Draghi”. Ma nel frattempo, il susseguirsi di provvedimenti a livello nazionale che erodono il sistema del welfare e la stessa capacità di confronto e conflitto che caratterizza una democrazia, impegnano il ForumDD su battaglie di contrasto, come per il referendum sull’autonomia differenziata o per il disegno di legge 1660, ridenominato ddl Insicurezza.
Oggi, la robustezza della diagnosi, il fatto di avere visto in anticipo la direzione in cui si muovevano le cose e i passi robusti compiuti consentono al ForumDD di non sbandare, forte di un programma di lavoro per il 2025 che sfrutta e espande il capitale cognitivo e operativo accumulato. Al tempo stesso, la crescente difficoltà di avere un impatto a livello di sistema e la necessità di concentrare le azioni espressamente rivolte a questo scopo richiedono scelte che sono state dibattute in Assemblea. Consideriamo separatamente i due punti.
Linee di lavoro già in programma per il 2025
I lavori in corso e gli impegni assunti configurano un insieme di attività e di obiettivi per i diversi assi strategici del ForumDD e per altre aree di attività. L’Assemblea è partita da una lista contenuta in Allegato 3 e ha individuato alcune altre linee di lavoro. Ecco una sintesi complessiva.
Nell’asse “Conoscenza per tutti e tutte”, oltre allo sviluppo di proposte già formulate e di attività formative, proseguirà l’impegno per consolidare la svolta a suo tempo ottenuta nel riconoscimento dell’impegno sociale delle università e per contrastare la precarizzazione del lavoro di ricerca e la forte spinta al condizionamento da parte della finanza privata. Sarà affrontato il delicato tema della necessità di infrastrutture digitali europee autonome dalle big tech dominanti e verrà istruito e avviato un nuovo progetto per una politica industriale indirizzata dall’obiettivo di cura e prevenzione dei rischi idro-geologici che usi i Big Data nell’interesse collettivo. Per dare forza a queste ultime linee di lavoro si dà vita a un “Gruppo Digitale” che affronterà in generale la questione digitale, fonte oggi di conformismo sociale, concentrazione del controllo e aggravamento del rischio bellico: il gruppo potrà catalizzare forti risorse esterne interessate al metodo di lavoro del ForumDD.
Nell’asse “Servizi a misura dei luoghi per contrastare ogni subalternità”, proseguirà il lavoro sulle case di comunità, sul rapporto fra pubblico e privato nella gestione dei servizi essenziali, sui principi di una Carta dell’intrapresa sociale. Nell’asse “Un lavoro con più tutela e potere”, si mira a estrarre dalla ricerca sul part-time involontario alcune proposte normative, mentre proseguiranno i lavori sulla possibilità di sperimentare la proposta sui Consigli del lavoro e della cittadinanza e sulla relazione fra reddito minimo e lavoro povero.
Per l’asse “Potere e libertà alle/ai giovani”, proseguiranno il progetto FUTURA dedicato a ragazze e giovani mamme e le attività di incontro/confronto, indagine/formazione con giovani nelle scuole, si valorizzerà ogni collegamento per affrontare il delicato tema di un vero “orientamento”, si mirerà a sfruttare l’impegno normativo assunto dall’Italia a una “valutazione dell’impatto generazionale” e si cercheranno nuove sponde e sviluppi per la nostra proposta di “eredità universale”, oggi più valida di ieri. Per l’asse “Una trasformazione ecologica giusta”, assieme alla chiusura di progetti in corso, come quello sulla povertà energetica, e al proseguimento del lavoro sull’abitare, verrà realizzata, sulla base delle esperienze precedenti, una ricerca/azione sul welfare energetico e climatico ed esplorata l’ipotesi di una ricerca/azione su come offrire un’alternativa agli attuali processi di “rigenerazione” urbana.
Per l’asse “Una scossa alla macchina pubblica”, in Assemblea è emersa la proposta e la disponibilità operativa a un progetto che, partendo da esperienze esistenti di co-programmazione e co-progettazione, promuova, anche attraverso linee guida, nuove modalità di collaborazione fra pubblico e sociale privato (includendo pratiche avanzate di valutazione degli effetti complessivi dell’azione pubblica, non di presunte performance individuali).
L’Assemblea ha condiviso l’importanza di rafforzare ulteriormente l’impegno e la capacità di affrontare la questione dell’equità di genere sia orizzontalmente in ogni questione affrontata, sia in profondità con particolare attenzione alla necessità di contrasto della perdurante forza di culture e pratiche patriarcali.
Per quanto riguarda le attività formative raggruppate nella Scuola, sono già programmati: cinque moduli formativi che sfruttano il metodo che abbiamo sperimentato con successo in tre esperienze del 2024; due azioni di accompagnamento su campo di coalizioni sociali/produttive; la preparazione di altre parole (fra 10 e 40) per la piattaforma “Nuovi Equilibri”. Si intensificherà l’azione di “contesa per il senso comune” che oggi sostiene la deriva autoritario/neoliberista attraverso gli occhiali con cui interpretiamo le parole (“merito”, “povertà”, “libertà”, “sicurezza”, etc.), guardiamo le cose e decidiamo cosa sia giusto: perseguiremo diverse linee di azione per utilizzare in alcuni progetti pilota i materiali predisposti sul ruolo complementare delle arti in tale contesa; e investiremo su come utilizzare la comunicazione digitale per rappresentare “immagini di anticipo” del futuro più giusto che contrastino i messaggi della suddetta deriva.
Nel compito di contrastare provvedimenti che erodono la giustizia sociale, oltre a proseguire la propria specifica attività informativa e formativa, il ForumDD contribuirà alle campagne referendarie che dovrebbero realizzarsi; nel caso dell’autonomia differenziata, anche le sentenze 192 e 195 della Corte Costituzionale sollecitano comunque una decisa azione che promuova la soddisfazione dei diritti sociali attraverso un regionalismo solidale. Per quanto riguarda le misure che erodono le libertà di voce e protesta (come il disegno di legge 1660), si è discusso anche dell’opportunità di atti di disobbedienza civile capaci di attivare un impegno civile diffuso. Sui temi delle migrazioni e del riarmo – questione che vede un grave e diffuso sdoganamento del linguaggio bellico da parte dei decisori europei e della comunicazione, contrapposto alla riconfermata avversione di una parte maggioritaria della popolazione – il ForumDD si è espresso con nettezza in “Quale Europa” e nella decostruzione del Piano Draghi. Continuerà a seguire i due temi in partenariato con le sue stesse organizzazioni fondatrici e con altri centri di elaborazione impegnati su questi terreni.
Quali priorità e quali metodi per accrescere l’impatto a livello di sistema, nazionale ed europeo
Nell’affrontare l’obiettivo di accrescere l’impatto di sistema della nostra azione in un contesto assai difficile, il confronto è partito dai nostri punti di forza, dai problemi che incontriamo e dai rischi da evitare, così come sono emersi dall’ampio confronto che ha preparato l’Assemblea (cfr. Allegato 1).
La nostra forza, è stato espresso con determinazione, sta nel valore che aggiungiamo – un mix di teoria e proposte concrete e di saperi della ricerca e del fare, una disponibilità a mettersi a repentaglio e l’assunzione del punto di vista dei margini – nell’autonomia, nella diagnosi anticipatrice dei fatti, e nell’avere conseguito risultati verificabili con risorse limitate: “Si può non essere completamente d’accordo con alcune posizioni pubbliche del ForumDD, ma il fatto che esistano offre un punto di riferimento che spezza l’omologazione imperante e favorisce il pluralismo”.
I nostri problemi stanno nell’eccesso di domanda che riceviamo rispetto alle risorse per soddisfarla, con un’alternativa perdente fra disperdere le forze e non corrispondere alle opportunità aperte dai fermenti territoriali; nella restrizione degli spazi di ascolto a livello di sistema; nella necessità di contrastare atti avversi alla giustizia sociale, con il rischio di sacrificare il nostro tratto propositivo. Ma c’è di più. Sappiamo che la strada per accrescere l’efficacia a livello di sistema è quella di costruire alleanze sociali, come è nel nostro DNA. Ma anche qui ci sono rischi da evitare: la sindrome dei cento fronti, dispersiva di energie; il collateralismo, ossia partecipare ad alleanze dove il valore aggiunto del ForumDD si perde; la passività, ossia essere costretti sui terreni decisi dagli avversari della giustizia sociale; il “retismo” – come lo abbiamo chiamato – dove ogni soggetto fa rete con tutti gli altri, mettendo sé stesso al centro e accrescendo la frammentazione.
Idee concrete per sfruttare i punti di forza e per affrontare problemi e rischi sono emerse con riguardo ai due piani operativi della discussione: fronte italiano e fronte europeo. Ma, prima di richiamarle, ecco alcune considerazioni di contesto e di indirizzo generale che sono emerse dal confronto e di cui il ForumDD terrà conto nell’affrontare l’attuale fase:
- Nell’attuale governo del paese si combinano assieme tratti di mera incapacità, che minacciano ogni sviluppo, e tratti di autoritarismo corporativo, con la distribuzione a pioggia di fondi e con l’ulteriore indebolimento dell’equilibrio fra potere legislativo, esecutivo e giudiziario.
- Maturano nel paese nuove aree di potenziale “contro-potere”, che sono danneggiate dalle scelte dell’esecutivo (nelle libere professioni, nel privato sociale, nei livelli intermedi del governo, nella parte più innovativa delle imprese private, in esperienze dove il lavoro si candida al governo delle imprese); a esse va prestata la massima attenzione.
- Le diverse manifestazioni della democrazia economica, nella tutela della concorrenza come nel governo delle imprese, rappresentano la strada da contrapporre al corporativismo che accompagna la dinamica autoritaria.
- La soluzione mutualistica e cooperativa rappresenta e va promossa come una modalità di organizzazione della produzione capace di offrire soluzione a molti dei problemi di questa fase.
- E’ importante fare il possibile per rafforzare le relazioni di collaborazione con le esperienze territoriali con cui siamo in collegamento in una logica di responsabilità reciproca.
- E’ necessario prestare massima attenzione alla costruzione di rapporti di forza che permettano di sostenere il confronto e il conflitto.
Dimensione europea
Vi è stata forte condivisione sull’utilità di investire tempo e risorse sul fronte UE, sfruttando come punto di partenza il lavoro coagulato in Quale Europa – “non l’Europa comunque, ma l’Europa fedele alle missioni originarie di pace e coesione” – e nella valutazione del Piano Draghi; la disponibilità di impegno accertata nel mondo della ricerca interno ed esterno al ForumDD; l’interesse informativo segnalato dalla maggioranza delle realtà territoriali consultate nelle precedenti settimane.
Anche a livello europeo si assiste a una fase involutiva, con il rischio di un indebolimento dei suoi tratti democratici (cfr. di nuovo la nostra analisi del Piano Draghi). Tuttavia, si è concordato che il rilievo delle decisioni assunte in quella sede, la trasparenza e porosità del Parlamento Europeo, la stessa instabilità dell’attuale fase, con la venuta meno de facto della coalizione che ha a lungo sostenuto la Commissione Europea, aprono opportunità. Se si cura di costruire relazioni con “nuvole” di parlamentari di ogni Stato e partito che abbiano la giustizia sociale come bussola e con rappresentanze europee di reti sociali italiane.
Il lavoro del ForumDD potrà allora articolarsi in due direzioni: reattiva e proattiva.
Per funzione reattiva si intende che il ForumDD seguirà le aree tematiche dove ha competenza – i temi di Quale Europa e altri fortemente sottolineati in Assemblea (come la tutela della concorrenza, il rapporto con il Sud del mondo, i giovani) – concentrando l’attenzione sui passi del processo decisionale europeo che nei fatti, di volta in volta, si mostrino di particolare rilievo o ineludibili. L’estensione e l’efficacia di questa funzione dipenderanno anche dalla possibilità di collaborare con altri soggetti organizzati che hanno esperienza nel monitoraggio dei processi decisionali parlamentari. L’obiettivo è produrre un flusso di informazioni e di interpretazioni da diffondere attraverso molteplici forme di comunicazione.
Per funzione proattiva si intende quella modalità di ricerca/azione e di advocacy che il ForumDD ha già realizzato in passato, in particolare con la proposta del “Cern della salute”, arrivato al voto (pur senza passare) in Parlamento Europeo. E’ una funzione da limitare a un ristretto gruppo di dossier che il ForumDD dovrà presidiare con forza e continuità e che presentino due requisiti: esistenza nell’UE di spazi per un confronto, anche acceso, che possa lasciare il segno; interesse di una “nuvola” di europarlamentari di diversi partiti e paesi a essere interlocutori attivi del ForumDD.
Il Coordinamento del ForumDD proseguirà l’istruttoria di entrambi i piani di lavoro per avviare le proprie azioni nella primavera 2025.
Dimensione italiana
Sul fronte nazionale, ferme restando le linee di lavoro e di ricerca/azione programmate dal ForumDD per il 2025 e sopra riassunte, il confronto ha riguardato temi e strumenti con cui ricercare quell’impatto che a livello di sistema vediamo mancare.
Per quanto riguarda il tema (fra quelli che comunque impegneranno il ForumDD) sul quale tentare un affondo nell’impatto a livello nazionale, l’Assemblea ha concordato sul fatto che esso dovrà:
- rispondere a preoccupazioni e aspirazioni diffuse legate all’attuale grave situazione delle disuguaglianze;
- contare nel ForumDD su una proposta matura e un team pronto all’impegno;
- essere affrontabile con un approccio intersettoriale e intersezionale;
- suscitare un’alleanza capace di realizzare rapporti di forza adeguati al confronto e al conflitto;
- essere accompagnato da un’azione innovativa e strutturata di contesa del senso comune.
Non è stata effettuata una scelta tematica, lasciando al Coordinamento di costruire un’ipotesi a partire da una rosa di temi presi in considerazione. Le ipotesi sul tavolo muovono da quelle suggerite nei mesi scorsi da Membri e Partner del ForumDD (cfr. ancora Allegato 1): riforma fiscale, contrastando il suo uso a fini corporativi e tornando a mettere al centro la progressività come requisito di un welfare universale; salute/sanità, partendo dall’insostenibilità dell’attuale situazione e dalla prospettiva di suo aggravamento; ostacoli/crisi delle nuove generazioni, sovraccaricate dalla transizione digitale e a cui sono sottratti spazi di confronto e conflitto; una politica industriale (per la trasformazione energetica ed ecologica, per il contrasto del rischio idro-geologico) che riconnetta giustizia ambientale, innovazione imprenditoriale e giustizia sociale. Rispetto a queste ipotesi, se ne sono aggiunte altre:
- Un impegno sul reddito minimo garantito;
- Il rilancio della questione digitale come urgenza assoluta, coagulando forze sulla costruzione di ipotesi alternative alle attuali gravi tendenze;
- La configurazione di un’alternativa agli attuali processi di trasformazione urbana.
Per quanto riguarda gli strumenti con cui ricercare l’impatto della proposta elaborata, all’ipotesi più tradizionale e già praticata di:
- aprire vertenze nazionali per la promozione e l’adozione di specifiche proposte, nel confronto che ha preceduto l’Assemblea,
si sono aggiunte altre ipotesi:
- Iniziative nazionali di tipo giudiziale per contestare la mancata applicazione di norme o promuoverne l’uso;
- Azioni di disobbedienza civile per attivare un impegno civile diffuso nel contrastare norme ingiuste;
- Iniziative nazionali di formazione e accompagnamento nell’uso di norme sotto-utilizzate;
- Iniziative nazionali di comunicazione volte a contendere l’attuale senso comune su alcune parole chiave.
Queste diverse opzioni sono state riprese, legando la loro scelta al tema su cui si deciderà di concentrare l’iniziativa.
L’Assemblea si è conclusa con l’approvazione unanime, grazie a numerosi emendamenti, di queste Conclusioni.