15 proposte per la giustizia sociale - ForumDD
Il Rapporto e i materiali
Le proposte in pillole
La messa a terra delle proposte

15 Proposte per la Giustizia Sociale. Cosa vogliamo?

Ridurre le disuguaglianze economiche: la forte concentrazione della conoscenza e della ricchezza; i redditi bassi e precari; la mortificazione della dignità e autonomia del lavoro, soprattutto delle donne; la distanza dei punti di partenza dei giovani quando progettano la vita.

 

Ridurre le disuguaglianze sociali: i divari nell’accesso e qualità dei servizi fondamentali – salute, welfare, istruzione, mobilità, comunicazione – che colpiscono i cittadini di vasti territori marginalizzati; la perdita di controllo sui nostri dati, personali e collettivi; i privilegi nell’accesso alla ricchezza comune.

 

Ridurre le disuguaglianze di riconoscimento: il mancato riconoscimento e rispetto, per chi non esercita potere, dei propri valori, del proprio contributo, delle proprie aspirazioni; la disumanizzazione dei servizi.

 

Fermare la dinamica autoritaria generata dalle tre disuguaglianze, che si esprime in rabbia e risentimento, in sfiducia nelle classi dirigenti di ogni genere, nella domanda di autorità repressive, nella rinuncia a progetti di emancipazione collettiva.

Un cambiamento sistemico, con 15 punti di partenza

Se le 15 proposte venissero attuate insieme, sarebbero in grado di imprimere una svolta allo sviluppo del paese: combinando insieme giustizia sociale e ambientale dando più potere a lavoratrici e lavoratori organizzati; facendo incontrare cittadini e lavoratori nelle imprese; dando più potere alle donne in tutti i contesti; recuperando una sovranità collettiva sui dati e sull’uso dell’intelligenza artificiale; costruendo servizi fondamentali a misura dei territori; assicurando un’eredità a tutti i giovani; facendoci discutere e poi decidere insieme su come vada usata la conoscenza, orientate le imprese pubbliche, governati pubblica amministrazione e appalti, valorizzato l’impatto sociale delle Università, promossa l’innovazione delle piccole e medie imprese.

 

Eppure, non dobbiamo attendere che tutto cambi perché le singole cose cambino. Al contrario, ogni singola proposta è costruita per poterci lavorare da subito. E iniziare a produrre risultati. E costituire lo sprone o la base per altri passi.

Mettere a terra le proposte

L’unico modo per cambiare la realtà, è iniziare a farlo!

 

Le proposte sono costruite per camminare, diventare di tutti e tutte, confrontarsi con altre visioni, guadagnare l’interesse delle persone e di chi può fare la differenza, essere messe in discussione, convincere. E nel percorso si precisano, affinano e possono ovviamente cambiare. Alcune proposte stanno modificando il modo di pensare le cose. E il linguaggio. Alcune stanno influenzando le decisioni. Altre incontrano resistenza. Altre ancora stanno cambiando.

 

Tutto questo avviene grazie al metodo del confronto che pratichiamo e ad un sistema di Alleanze con cui siamo partiti: con comuni, sindacati, singoli imprenditori, singoli cittadini. E a nuove Alleanze che stanno nascendo sul campo.

 

L’avvio imminente di un progetto strategico sull’istruzione amplierà il terreno del confronto e dell’intesa con altre culture, altre discipline, altre proposte.

Le fasi iniziali del progetto

Il progetto è stato ispirato e guidato dal Program for action presentato da Anthony Atkinson in “Inequality. What can be done?”. Il Forum ha condiviso la lettura e l’impostazione di Atkinson e l’ha utilizzata nella propria analisi delle disuguaglianze economiche, sociali e di riconoscimento. Dopo aver individuato i tre processi decisivi nella formazione e nella distribuzione della ricchezza, il cambiamento tecnologico, il passaggio generazionale, la relazione negoziale tra lavoro e impresa, partendo dalle proposte e dalle “5 idee da perseguire” del Program for action di Atkinson, il Forum ha approfondito una serie di proposte (in tre fasi) che sono poi confluite nel Rapporto “15 proposte per la giustizia sociale”.