ActionAid lavora nel contrasto alla violenza sulle donne nel Sud e nel Nord del mondo attraverso interventi integrati e strutturati che consentano alle donne di avere concrete opportunità per uscire dalla condizione in cui si sono trovate.
«La violenza contro le donne è diffusa nella nostra società» – racconta Pooja, un’attivista impegnata a fianco di ActionAid in India. «Le donne possono subire varie forme di violenza, in ambito pubblico e privato. Noi cerchiamo di lavorare per sradicare questa piaga sociale sensibilizzando le persone e segnalando le situazioni critiche. Io personalmente mi sento male quando, a causa della cultura patriarcale, le donne che si ribellano alla violenza vengono emarginate, subendo una condanna non solo nell’ambito privato ma anche in quello pubblico. Tuttavia le continue campagne e azioni che portiamo avanti stanno dando i risultati perché lentamente si comincia a parlare pubblicamente di violenza, discriminazione e sfruttamento e si inizia a chiedere giustizia, rispetto e diritto a una vita dignitosa».
Almeno una volta nella vita, 1 donna su 3 in tutto il mondo ha subito violenza fisica o sessuale. Spesso la violenza avviene tra le mura di casa, dove ci si dovrebbe sentire più sicure e protette; avviene nella società, dove gli stereotipi di genere impattano quotidianamente e negativamente sulla vita delle donne fin dall’infanzia; avviene sotto forma di tradizione culturale come nel caso delle mutilazioni genitali femminili, fenomeno che coinvolge ancora oggi 200 milioni di donne e bambine in tutto il mondo.
Il Madhya Pradesh, Stato centrale dell’India, detiene il triste record dei crimini contro le donne e i bambini: almeno una donna sposata su cinque ha subìto violenze domestiche a partire dall’età di 15 anni e almeno una su nove ne è stata vittima negli ultimi 12 mesi. Oggi però qualcosa sta cambiando. Nella capitale Bhophal il governo, insieme ad ActionAid, ha dato vita al centro “One Stop” che fornisce assistenza alle donne che hanno subito violenza in spazi pubblici o in ambito domestico. Il centro è stato il primo nel suo genere in tutta l’India e accoglie donne di diversa età ed estrazione sociale che trovano aiuto perché prontamente ricevono assistenza medica, psicologica e legale.
In tutte le sue forme, la violenza nega sempre il diritto della donna all’eguaglianza e alla libertà. Quando accade all’interno delle mura domestiche, oltre a essere un fatto molto grave, porta le donne isolarsi dal resto della società. E molte donne non interrompono relazioni violente proprio perché non dispongono di sufficiente autonomia economica per provvedere a sé stesse e ai propri figli.
Milena (ndr: nome di fantasia) vive in Italia, ha poco più di 50 anni e una forza straordinaria mentre racconta la sua terribile storia. Il suo matrimonio è finito ormai da molti mesi, quando dopo anni di violenze ha trovato la forza di dire basta e di guardare avanti. “Non avevo lavoro, non avevo niente e dovevo pagare l’affitto. Mi sono detta ‘Cosa faccio col bambino?’ allora in ospedale mi hanno mandata al Centro Donna. Mi hanno aiutata con la casa e con il lavoro, trovandomi un primo tirocinio e mandandomi al Centro per l’Impiego. Prima non avevo reagito perché avevo paura. Lavorava solo lui e io non sapevo dove andare senza lavoro e senza soldi”.
Attraverso campagne di sensibilizzazione, lottando quotidianamente contro gli stereotipi di genere, chiedendo alle istituzioni servizi adeguati e cambiamenti a livello legislativo ActionAid combatte contro ogni tipo di violenza per garantire che i diritti delle donne vengano rispettati e tutelati. La storia di Milena è simile a quella di tante donne che subiscono violenza domestica e che rimandano per anni la denuncia preoccupate dai problemi economici. Lavorare sull’empowerment, anche e soprattutto economico delle donne, diviene quindi fondamentale. Per questo motivo in Italia, come nel resto del mondo, ActionAid è impegnata per rafforzare la capacità dei centri antiviolenza e aiutare le donne come Milena a riprendere in mano la loro vita. “Adesso mi sento sicura di me, mi sento bene, so che lavoro, vedo un futuro per il mio bambino. Alle altre donne che si ritrovano in situazioni simili dico: Bisogna avere coraggio, senza coraggio non arriviamo da nessuna parte”.