La comunità di candidate e candidati sostenuti nelle diverse edizioni della campagna è attiva e attenta ai bisogni dei territori su cui opera. ForumDD e Ti Candido hanno condotto un’indagine per individuare i temi più urgenti su cui lavorare insieme. Avviato il primo gruppo di lavoro sulle politiche abitative
Nel corso del 2021 e del 2022, il ForumDD si è attivamente impegnato nella campagna Facciamo Eleggere, in collaborazione con il comitato Ti Candido: nelle elezioni amministrative che si sono svolte in queste due annate la campagna ha individuato e supportato 31 persone, selezionate sulla base delle motivazioni che hanno portato alla candidatura, delle esperienze sul campo su battaglie concrete per la giustizia sociale e ambientale, dell’autonomia e dei legami con il territorio di appartenenza. Questi 31 candidati e candidate hanno ottenuto sostegno economico e strategico e 25 tra loro sono stati eletti.
La campagna, naturalmente in linea con i valori di giustizia ambientale e sociale del ForumDD, nasce per sostenere candidature dal basso su tutto il territorio nazionale di attivisti e militanti del sociale, del pubblico e del privato, nel loro desiderio e disponibilità di fare politica nelle istituzioni; inoltre, si pone l’ulteriore obiettivo di costruire reti, relazioni e connessioni tra chi, provenendo da percorsi di attivismo, ha scelto di fare politica all’interno delle istituzioni, soprattutto in questa delicata fase politica e sociale.
Come ForumDD e Ti Candido, abbiamo deciso di proporre a tutti i candidati e le candidate sostenuti tra il 2019 e il 2022 un questionario sulla loro esperienza sul campo e sulla situazione attuale, con l’obiettivo di orientare al meglio la nostra azione comune.
L’indagine*, nel nostro piccolo ma significativo campione, rileva che le emergenze sono chiare: cambiamento climatico, il caro bollette e l’aumento del divario e delle diseguaglianze sociali con un impatto più pesante sugli under 35 e i ceti medio/bassi e spesso con una specificità di genere per quanto riguarda, per esempio, il carico del lavoro di cura. Vulnerabili, giovani e donne che compongono larga parte di quel circa 40% (media nazionale) della popolazione che non ha esercitato il diritto di voto alle ultime elezioni di settembre 2022.
Si conferma, dunque, l’ipotesi che ha fatto nascere e crescere il nostro progetto: ascoltare e far crescere la politica locale e radicata nei territori. E da questo ascolto emerge chiaramente che, di fronte all’attuale situazione sociale, economica e politica del paese, la distanza tra chi è a contatto con le comunità e chi fa politica a livello nazionale è stridente.
Per quanto riguarda la quotidianità del lavoro politico, si è riscontrata una generale difficoltà a orientarsi in questa nuova fase, caratterizzata da un governo di destra alla cui opposizione si registra un fortissimo senso di frammentarietà. Nonostante questo, o forse proprio per questo, rimane tanta la voglia di lavorare e mettersi in gioco per cambiare attivamente le cose. In questo, assumono fondamentale importanza i rapporti con le comunità che hanno sostenuto i candidati in campagna elettorale e all’interno delle quali essi vivono e operano quotidianamente.
Sebbene con sfumature diverse, emerge, come tratto comune agli eletti, una difficoltà a mantenere viva la relazione post campagna elettorale con la propria “base” che genera un forte senso di solitudine. Ne consegue la necessità di un maggiore impegno nel sollecitare e tenere aperti e accessibili i canali di comunicazione.
Rispetto a situazioni di mutualismo, partnership con imprese e realtà del terzo settore, è emerso un corposo substrato di collaborazioni: viene giudicato fondamentale essere e rimanere in contatto con organizzazioni del civismo attimo per intraprendere azioni positive e virtuose, con una particolare attenzione ai giovani, anche per avvicinarli alla politica, guardata con sospetto, quando non proprio con rifiuto.
Per quanto riguarda aspettative e desideri per il prossimo futuro, si riscontra una generale sfiducia nei confronti del governo Meloni, ma anche rispetto alla fase congressuale del PD, che ha generato un forte senso di scoramento. La speranza diffusa è quella che il PD riesca a ritrovare una direzione precisa e metta ai propri vertici persone capaci e in grado di perseguirla e, in generale, che il centrosinistra si ricostituisca più forte e unitario.
Nel corso delle interviste, si è evidenziato quanto la politica locale sia quasi un porto sicuro rispetto a quella nazionale. Per mantenere la relazione tra candidato e comunità di riferimento eletti ed elette scelgono principalmente metodi digitali. I social più utilizzati sono Facebook, Instagram e Whatsapp, con dietro poi Twitter (ma in misura molto minore).
Per rimanere in contatto con la cittadinanza sul territorio, i candidati prediligono, oltre all’uso dei social (che, però, risulta faticoso per chi non ha grande dimestichezza), l’uso di mailing list e newsletter, ma anche la presenza fisica a eventi, assemblee pubbliche, manifestazioni, fondamentale per instaurare un contatto diretto e non mediato, a cui fare seguito poi con mezzi digitali.
In seguito a questa indagine, si è formato un gruppo di studio e lavoro sulle politiche abitative, tema complesso e sfaccettato, emerso come molto attuale e sentito nei territori dove candidate e candidati operano quotidianamente. Questo gruppo, in collaborazione con l’Osservatorio sulle Politiche dell’abitare e della rigenerazione urbana, coordinato da Sabina De Luca e Carlo Cellamare del Forum Disuguaglianze e Diversità, nasce con il duplice fine di raccogliere, analizzare e studiare le normative vigenti e per dare ai Comuni e alle amministrazioni locali gli strumenti per agire e sostenere nel modo più giusto possibile le loro comunità.
*L’indagine è stata condotta tra i candidati e le candidate di tutte le edizioni di Facciamo eleggere (2019-2022) attraverso interviste telefoniche e via mail, realizzate dall’8 al 25 novembre 2022.