Appena arrivato in libreria, pubblicato da Donzelli, l’ultimo libro di Fabrizio Barca, in dialogo con Fulvio Lorefice, “Disuguaglianze Conflitto Sviluppo. La pandemia, la sinistra e il partito che non c’è”, parte dal lavoro e dalle proposte del ForumDD per sviluppare una riflessione sulle condizioni politiche per realizzarle costruendo un soggetto politico che guidi un cambiamento radicale e scongiuri il ritorno alla “normalità” di prima della pandemia
«La politica è stata sospinta a trasferire e nascondere le decisioni nella “tecnica”. Lo ha fatto come se si potesse ignorare che dietro ogni decisione c’è sempre anche un giudizio di valore. Possiamo renderlo esplicito, questo giudizio, facendone il cuore del processo democratico, elettivo e deliberativo. Oppure possiamo nasconderlo, raccontando che non ci sono alternative. Qui sta l’origine della sfiducia diffusa. Qui il cambiamento radicale da compiere, attraverso pubblico dibattito, conflitto, alleanze, compromessi. Questi sono i passi del cambiamento, della svolta radicale di cui c’è bisogno».
Questo è un passo di “Disuguaglianze Conflitto Sviluppo. La pandemia, la sinistra e il partito che non c’è”, il nuovo libro, pubblicato da Donzelli, di Fabrizio Barca, in dialogo con Fulvio Lorefice. Un lavoro costruito a partire dalle proposte e dalle riflessioni del ForumDD e dall’assunto che le disuguaglianze non sono inevitabili, bensì che sono frutto di scelte politiche e che quindi scelte politiche diverse avrebbero la capacità di ridurle.
“L’esperienza del ForumDD”, scrive Barca “si misura con la costruzione di una strategia su «come si dovrebbe cambiare il mondo» e dunque sia con la diagnosi dell’oggi che con una visione per il domani. E lo fa proprio partendo dai principi costituzionali e fra essi dal più moderno e di rottura, l’articolo 3 che anticipa il concetto di «libertà sostanziale»”.
Il libro è formulato sotto forma di risposte secche a domande complesse e sfidanti:
- Disuguaglianze intenzionali e limiti della socialdemocrazia; 2. La lunga stagione neoliberista. Il cambiamento di senso delle parole chiave; 3. Classe, genere, ambiente e razza. Crisi della rappresentanza. Tecnica al posto della politica; 4. Debolezza della funzione nazionale della borghesia industriale italiana; 5. Pubblico e privato, piccola e grande impresa: la specificità italiana; 6. Pandemia, bistecche e vaccini ed effetti perversi del neoliberismo; 7. pandemia e antiscientismo. Sfiducia negli «esperti»: perché?; 8. Reazione alla pandemia: dietro il modello Biden; 9. La società disintermediata di fronte alla pandemia; 10. uno strano animale, nel vuoto della politica: il ForumDD; 11. Confronto, conflitto, alleanze, compromessi; 12. La sinistra italiana e il partito che non c’è; 13. Tre scenari; 14. Limiti del piano nazionale di ripresa e resilienza. Come superarli; 15. unione europea. Le ragioni. Come starci; 16. Unione europea e dimensione sociale delle politiche ambientali; 17. Ue, centralismo, decentramento. Sperimentalismo democratico; 18. Discrezionalità e automatismo nell’azione pubblica; 19. Inadeguatezza delle classi dirigenti: che fare?; 20. Civil servants. Ancora su «tecnici» e «politici», attraverso l’esperienza personale; 21. Sinistra in Europa e in Italia: tentativi; 22. Il papa radicale: formazione della ricchezza, dialogo sociale, «prossimo»; 23. Classe, genere, ambiente e razza. un progetto politico emancipativo e la sinistra; 24. La lezione dell’Afghanistan: per un nuovo internazionalismo?
“Da troppo tempo manca una visione, che sappia precedere e accompagnare l’azione politica”, si legge nella scheda del libro. “Vengono così discussi i nodi essenziali di questa complessa fase storica: lo Stato, l’economia e le classi dirigenti; e poi il ruolo, l’ideologia e le corrispondenti forme della coscienza sociale di alcuni protagonisti”.
Ma da cosa dipende l’effettiva realizzazione di un futuro di giustizia sociale e ambientale che scongiuri il ritorno alla “normalità” di prima della pandemia?
“La strada è la ricostruzione di un soggetto politico che prenda la guida di un cambiamento radicale, re-intermediando le persone”, si legge nell’ultimo paragrafo della scheda. “E che, andando oltre la stagione gloriosa consumatasi sulle spalle della socialdemocrazia, e innestando nuovo pensiero nel meglio del pensiero del Novecento, trovi l’intersezione delle quattro tensioni primarie del vivere umano: di classe, di genere, ambientale e di razza. Costruendo un blocco sociale moderno e piegando la trasformazione digitale al servizio di questo blocco”.
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