Il cambiamento dei rapporti di forza nel mercato del lavoro a favore del capitale è, secondo la nostra analisi, tra le cause della crescita delle disuguaglianze. E’ solo attraverso un ribilanciamento del potere negoziale del lavoro che sarà possibile ridurle e accrescere la giustizia sociale: un “ribilanciamento” che non può prescindere da un ruolo attivo delle parti sociali nella contrattazione, nel disegno del governo societario e nella determinazione delle politiche. In quest’ottica abbiamo avviato la collaborazione con il sindacato, sia a livello locale che nazionale, partecipando a Brescia, al “Seminario residenziale rivolto al gruppo dirigente” organizzato dalla Camera del Lavoro di Milano (CdLM) insieme a noi e alle “Giornate del lavoro” organizzate a Lecce dalla CGIL attorno al tema “Il Cambiamento è”.
Nel corso delle due giornate di Brescia ci si è interrogati sul ruolo e l’impatto delle disuguaglianze, nei saperi e nei poteri, sul mondo del lavoro. Ci si è interrogati sull’impatto della globalizzazione, dei processi di automazione e sul diritto di rappresentanza e il ruolo dei team leader negli attuali sistemi di produzione. Noi del ForumDD, anche nell’ambito della collaborazione con la Scuola Critica del Digitale del CRS, abbiamo dato un contributo con interventi sul legame tra globalizzazione e disuguaglianze e presentando le nostre proposte relative all’innovazione digitale e al conseguente governo dei dati e ai metodi alternativi di partecipazione e contrattazione. Ne sono scaturite idee operative e suggestioni che potranno trovare attuazione nell’ambito dell’alleanza fra ForumDD e Cgil.
Le giornate del lavoro di Lecce sono state invece l’occasione per un confronto aperto e informato con rappresentanti nazionali della CGIL, con esponenti del Governo e con i tanti cittadini che hanno preso parte ai dibattiti. Nel primo dei due panel (Strumenti di sostegno per nuove politiche di sviluppo sostenibile) in cui siamo intervenuti, abbiamo ribadito la necessità che le due grandi sfide delle società odierne – il raggiungimento della giustizia sociale e della giustizia ambientale – vengano affrontate congiuntamente, e in particolare che la transizione, necessaria e urgente, verso la giustizia ambientale tenga sempre conto dei suoi effetti sociali per evitare che siano gli ultimi, i penultimi e i vulnerabili a pagarne il costo. Nel secondo panel (Democrazia e Sviluppo del Territorio) è stato affrontato il tema delle disuguaglianze (economiche, sociali e di riconoscimento) e della loro dimensione territoriale. È emerso chiaramente, durante il nostro intervento e in quelli del Vice-Segretario Generale della CGIL Vincenzo Colla, e del Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie Francesco Boccia, che hanno partecipato al panel, che le disuguaglianze non rappresentano più solo una frattura tra aree urbane e aree rurali o aree interne e città o, ancora, nord e sud del paese, ma anche quelle fra centri e periferie, in una dinamica che coinvolge tutto il territorio nazionale, ormai anche città o regioni economicamente più sviluppate, come Milano o l’Emilia Romagna. Con entrambi gli interlocutori c’è stata convergenza di opinioni anche nel ritenere che tali disuguaglianze siano all’origine della dinamica autoritaria in atto nel paese e della sfiducia nei confronti di esperti e istituzioni e che solo il disegno di politiche integrate, attente ai luoghi e alle esigenze dei cittadini possa colmare tali divari e risolvere queste fratture.