Alternativa
Cambiamo agenda davvero
Giustizia sociale e ambientale
Radicalità e Fiducia
Confronto acceso, aperto, informato e ragionevole
Riprendiamoci la modernità
E’ possibile un’Italia dove…
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Radicalità e Fiducia
Confronto acceso, aperto, informato e ragionevole
Riprendiamoci la modernità
E’ possibile un’Italia dove…
Il Forum Disuguaglianze e Diversità o ForumDD è:
67 Membri dell’assemblea
8 Organizzazioni
4 Fondazioni sostenitrici
7 Membri dello staff
53 Partner di Progetto
1 Rapporto con “15 proposte per la giustizia sociale”
1 Rapporto “Patti Educativi Territoriali e percorsi abilitanti. Un’indagine esplorativa”
Oltre 25 tra report, ricerche indipendenti e documenti sui temi delle disuguaglianze e della giustizia sociale e ambientale
9 alleanze attive con altre organizzazioni di cittadinanza, ricercatori e/o istituzioni su specifici temi
120 esperti che hanno collaborato pro bono alla stesura dei Rapporti
Oltre 580 e più incontri, seminari, conferenze e focus group
Oltre 720 donatori e donatrici alla campagna di raccolta fondi
… numeri che crescono ogni mese!
Disuguaglianze economiche
Negli ultimi 30 anni, una riduzione delle disuguaglianze di reddito a livello globale tra paesi è andata di pari passo, in Occidente, con:
Disuguaglianze sociali
Disuguaglianze di riconoscimento
Niente come l’ingiustizia sociale allontana le persone.
Ma le accresciute disuguaglianze, le ingiustizie sociali e la dinamica autoritaria non sono inevitabili. Non dipendono da cambiamenti fuori dal nostro controllo, dalla tecnologia, dalle migrazioni o dalla globalizzazione.
Sono il frutto di scelte intenzionali, compiute alla fine degli anni ’70.
L’inversione a U delle politiche pubbliche. Si afferma l’idea che lo Stato non debba “interferire” con il mercato e che le politiche pubbliche non debbano tenere conto dei luoghi e delle persone e debbano invece compiacere le scelte strategiche delle grandi imprese.
La riduzione del potere negoziale del lavoro. Si sostiene che nel nuovo “mondo liquido” ogni lavoratrice e lavoratore possa negoziare le proprie condizioni di lavoro e si nega e indebolisce sistematicamente il ruolo dei sindacati, proprio quando avevano necessità di rinnovarsi radicalmente.
Il cambiamento del senso comune. Si diffonde un nuovo modo di pensare:
Il convincimento che non c’è alternativa fa crescere un’altra idea: che il nemico di chi è povero sia chi sta peggio di lui/lei o l’Europa con le sue regole.
Visto che le disuguaglianze dipendono dalle nostre scelte, è con scelte diverse che possiamo contrastarle. Esiste un’alternativa.
E’ necessario e possibile cambiare in modo radicale le politiche pubbliche, ridare potere al lavoro organizzato, costruire collettivamente un nuovo senso comune.
Abbiamo scelto di partire dalle disuguaglianze di ricchezza, privata e comune:
Re-distribuire la ricchezza è necessario. Ma non basta.
Bisogna far sì che la ricchezza privata si distribuisca sin dall’inizio in modo più equo e che la ricchezza comune non sia privatizzata.
Bisogna impedire che si creino monopoli e rendite, con la concentrazione di potere che ne discende.
Bisogna modificare i meccanismi di formazione della ricchezza:
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