Nove reti della società civile scrivono a Conte, urge un piano strategico nazionale e al sistema dell’educazione il 15% degli investimenti previsti per la ripresa

Nel mondo 1 miliardo e 650 milioni di bambini/e e ragazzi/e hanno interrotto le normali attività scolastiche per l’emergenza Covid-19. In Italia sono 9,8 milioni, il 16,8% della popolazione. E’ importante mettere al centro dell’agenda politica un investimento su di loro che rappresentano il presente e il futuro del paese a cui sono legate le opportunità di sviluppo economico e civico di tutta la collettività.

Un’alleanza civile e politica per la riapertura di scuole e spazi di vita e apprendimento per tutti i bambini/ e e ragazzi/e

Il Covid-19 pone tutto il mondo dell’educare, non solo la scuola, di fronte a una biforcazione. O si va verso una crescita delle disuguaglianze educative, della povertà educativa, del fallimento formativo, oppure vi è una vera inversione di tendenza che ci porta verso una scuola nuova, ad un tempo aperta, egualitaria e rigorosa, dove si impara meglio, entro la prospettiva di comunità educanti larghe e evolute.

Il problema della scuola sono i ragazzi che perde

Al centro di un’agenda per il futuro del paese assume grande centralità il tema
dell’istruzione di ogni grado, dalla scuola primaria all’Università. E’ possibile avanzare idee e
proposte in questo senso, partendo dalla centralità della scuola pubblica e dall’importanza
dell’uguaglianza in campo educativo. All’incontro a Camogli (1-2 febbraio) il ForumDD porterà il
suo contributo su questi punti.