Il capoluogo emiliano sigla il protocollo tra sindacati e imprese per la tutela dei lavoratori. E Napoli replica con l’esperimento più interessante: le imprese che hanno vinto la gara per l’abbattimento delle Vele si sono impegnate ad assumere persone del territorio. Un articolo di Gloria Riva
Lo spartiacque è Tangentopoli. Da quella data in poi si è cercato di superare la discrezionalità delle scelte politiche, creando mostri di complessità. Per evitare corruzione e infiltrazione mafiosa, le gare degli appalti sono oggi scritte circoscrivendo alla perfezione le richieste, senza lasciare spazio all’interpretazione. L’unica variabile rimane il prezzo. Dopo Mani pulite, la paura del richiamo dalla Corte dei Conti e della Magistratura, fa sì che tecnici e amministratori pubblici, chiamati a controfirmare ogni documento, si sgravino da ogni responsabilità, muovendosi sul sentiero del massimo ribasso. E la qualità? Per il momento il codice degli appalti non ne tiene conto, nonostante il Forum Disuguaglianze e Diversità, che fa capo all’economista Fabrizio Barca, insieme al Comune di Bologna, da tempo abbiano avanzato la proposta di applicare il modello bolognese su scala nazionale. Forum e Comune hanno lanciato un nuovo modello che innanzitutto promuove le gare non commerciali, vale a dire l’invito ad aziende e cittadini a proporre soluzioni a fronte di problematiche da risolvere.