Il decreto attuativo tradisce le premesse della Legge Delega 33/2023 che dopo oltre due decenni prometteva una riforma della non autosufficienza che riguarda in Italia 10 milioni di persone tra anziani, familiari e caregiver di professione. Prossimi giorni decisivi per cambiare rotta.
“Non ci sono le risorse per rendere concrete le indicazioni normative, si cancella l’accesso universalistico ai servizi, ci si dimentica della riforma dell’assistenza domiciliare integrata, peraltro in coerenza con l’impostazione generale del Governo in materia di welfare: destrutturazione dei servizi di territorio, abbandono delle politiche di prevenzione e prossimità”, ha commentato Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità
Anche il Forum Disuguaglianze e Diversità, come le altre 60 organizzazioni del Patto per la non autosufficienza, esprime grande delusione di fronte al Decreto attuativo della Legge Delega (n.33/23) per la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti presentato dal Governo. Una riforma attesa da oltre due decenni da 10 milioni di persone, anziani, familiari e caregiver di professione, per i quali la legge introdotta grazie al PNRR puntava a ridisegnare il sistema di welfare per rispondere alla loro sempre più diffusa presenza e a bisogni di cura sempre più complessi.
Mentre la legge Delega prevede la riforma dei servizi domiciliari, finalizzata a colmare la mancanza in Italia di un servizio domiciliare pubblico progettato per la non autosufficienza, il Decreto cancella questa opportunità. “E’ insensato e dannoso dimenticarsi di questa tipologia di servizio. Restare a casa propria, almeno fin quando è possibile, piuttosto che finire in una struttura residenziale, consente non solo miglior qualità della vita ma anche costi più bassi per il sistema sanitario pubblico”, ha dichiarato Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. “Questa scelta però appare tristemente coerente con altre che il Governo sta facendo, riducendo attenzione su temi come la prevenzione e la territorialità forse perché tali interventi convengono più al pubblico che al privato”.
In palese contraddizione con le indicazioni della Delega, il decreto attuativo prevede inoltre che per ricevere assistenza, oltre al bisogno occorrerà dimostrare anche ridotte disponibilità economiche. “Si smantella così un principio cardine del nostro welfare, quello della protezione universale”, continua Morniroli.
Il Governo inoltre non ha mai coinvolto le Regioni in nessun passaggio, sebbene l’assistenza agli anziani venga realizzata a livello territoriale, andando così incontro ad alte possibilità di fallimento nella fase di attuazione dell’intervento. Non stupisce quindi che pochi giorni fa la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome abbia bocciato il Decreto.
Nella versione attuale, il Decreto non pone le basi per il futuro dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, che avrebbe dovuto essere il compito della riforma. È dunque necessario agire, da subito, per migliorarlo. Le scadenze PNRR prevedono che entro metà marzo dovrà essere emanata la versione definitiva: i prossimi giorni sono quindi decisivi per cambiare rotta, come il ForumDD auspica.
Per approfondire: la valutazione puntuale dei singoli aspetti del Decreto elaborata dal Patto per la non autosufficienza é disponibile QUI.