Un dibattito pubblico vero a cui hanno partecipato figure tecniche, esperti, il Ministro e che hanno seguito cittadini e studenti. Un esperimento, ideato e curato dal ForumDD, che mostra quanto il paese sia interessato a discutere degli interventi del #PNRR
Se avessimo avuto bisogno di una prova del fatto che il dialogo sociale sia il sale della democrazia, l’abbiamo avuta ieri. Strutture tecniche del Ministero, l’AD di Ferrovie dello Stato e due discussant esperti della materia alla presenza del Ministro Giovannini: il format del dibattito pubblico online “I grandi investimenti in Italia. Il caso del collegamento ferroviario Salerno-Reggio Calabria” che abbiamo organizzato, ha mostrato quanto sia importante dibattere in modo trasparente e concreto dei grandi interventi che cambiano il volto e il futuro di persone e territori. Del resto il confronto acceso, aperto, informato e ragionevole è sempre stato al centro del metodo del Forum Disuguaglianze e Diversità su ogni tema su cui declina la sua mission di contrasto alle disuguaglianze.
Ideatore e coordinatore della giornata, Gianfranco Viesti, docente dell’università di Bari e partner di progetto del ForumDD. “Nella quasi totalità degli interventi ascoltati si è posto l’accento sull’importanza dei servizi. E’ necessario in questa fase uno sguardo integrato tra la necessaria realizzazione di infrastrutture per potenziare i collegamenti e la necessità di garantire i servizi, prevedendo qualità e frequenza dei treni. Quando? La necessaria pazienza quando si devono affrontare opere del genere è da mettere in conto, ma bisogna accelerare il più possibile l’iter, in particolare in un momento come questo in cui son sempre più urgenti azioni per lo sviluppo, in particolare del Sud. Il dibattito odierno è solo una prima tappa di una discussione strategica su un vero, nuovo, progetto per la mobilità nel Mezzogiorno, condizione essenziale per il suo rilancio economico”.
Le ragioni, le caratteristiche, e gli aspetti tecnici del progetto dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria sono state presentate da Giuseppe Catalano, tecnico del Ministero delle Infrastrutture e la Mobilità sostenibili e da Vera Fiorani, AD di Ferrovie dello Stato che ha affermato: “Accanto all’analisi di fattibilità tecnica si affianca l’analisi multicreteria, valutazioni di tutte le soluzioni alternative, analisi che sintetizzeranno i benefici e i lati negativi secondo determinati criteri. Adesso stiamo facendo il progetto e per questo sarà utilissimo il dibattito pubblico. Stiamo lavorando e processando tutte le sollecitazioni che stanno arrivando in questi mesi, per poter trarre elementi di presentazione adeguate. Per il dibattito pubblico sarebbe più semplice confrontarsi sull’esigenza che il territorio esprime piuttosto che le soluzioni progettuali che arrivano. Il PNRR ha grande valenza strategica e interessa da una parte una fetta del mondo economico; c’è un altro pezzo più interessato a sapere quale sarà il risultato di questi investimenti. Per questo noi abbiamo pubblicato online una edizione commerciale legata al PNRR in termini di effetti legati alla mobilità alla accessibilità per anticipare agli stakeholder gli effetti degli investimenti e le opportunità che offriranno”.
A discutere del progetto sono stati chiamati due esperti. Il Professor Paolo Beria del Politecnico di Milano che ha illustrato uno studio sulle possibili ipotesi di attuazione per ridisegnare la mobilità a Sud, in un momento in cui, con il PNRR, ingenti risorse sono indirizzate sul Mezzogiorno. Le conclusioni della sua ricerca dicono che l’Alta Velocità classica non serve e che bisognerebbe procedere prima progettando il livello di offerta “obiettivo” e poi l’infrastruttura con il minimo costo. Intervenuto anche Edoardo Zanchini, Vice-Presidente di Legambiente che ha ricordato l’importanza del dibattito pubblico come strumento di partecipazione delle persone alle decisioni, e la necessità di miglioramenti incrementali per chi vive nel Sud Italia.
Ha ascoltato l’incontro ed è intervenuto il Ministro Giovannini: “Stiamo provando ad avere un approccio organico – ha affermato – una visione che riguarda non solo la parte tirrenica, ma anche la parte adriatica ed è una visione non puramente trasportistica, ma di sviluppo complessivo. Per questo è importante sottolineare che il PNRR e il Fondo Complementare non sono solo Alta Velocità, ma riguardano un investimento per il Mezzogiorno molto più ampio. Ricordo che stiamo conducendo una battaglia a livello europeo per il riconoscimento del corridoio adriatico accanto a quello tirrenico”. “Non c’è un solo modo di migliorare il servizio – ha aggiunto Giovannini – e per far fronte alle disuguaglianze territoriali non si può ragionare solo in termini di volumi, ma di qualità. Inoltre bisogna considerare che la messa in campo delle opere comporterà il blocco – forse anche per anni di alcune tratte. Del resto in questo contesto, per arrivare dal punto A al punto B, c’è un percorso lungo: anche questo ha costi diretti e indiretti, sociali e non solo ambientali”.
L’importanza di un momento come quello che si è tenuto ieri è stata richiamata dal coordinatore del ForumDD, Fabrizio Barca: “Nel bene e nel male che abbiamo sentito in occasione di questa iniziativa, emerge la fame che il Paese ha di un pubblico dibattito, di un confronto acceso: appena si apre una porta come quella che il Forum Disuguaglianze e Diversità ha aperto sul tema dell’utilità o meno di un’opera grande, avviando un dialogo che esplora se questo sia lo strumento più adatto per migliorare le condizioni del Sud, arrivano subito i saperi, le opinioni significative. In poche parole, sono messe alla prova le decisioni prese dal Centro. È un metodo: che lo usi il Governo”.
Slide presentate durante l’incontro
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