Fra disuguaglianza di ricchezza comune e privata esiste una relazione biunivoca

La relazione fra disuguaglianza di ricchezza comune, o “squallore territoriale”, e di ricchezza privata va in entrambe le direzioni: una tende ad amplificare l’altra.

 

Da un lato, lo squallore territoriale tende a produrre impoverimento in termini di ricchezza privata. Le situazioni di inquinamento che si sono venute a sedimentare in molte aree italiane dovute alle “normali” attività produttive dell’industrializzazione della seconda metà del ‘900, l’abusivismo edilizio, il mancato investimento nelle scuole, la scarsa qualità dei servizi, lo sfruttamento del territorio con cave o attività estrattive non sicure, fino ai traffici illeciti di rifiuti ed altre attività criminali, producono effetti non solo sulla qualità della vita nelle sue varie dimensioni, ma anche sul valore delle abitazioni, della terra, delle imprese, ovvero aprono opportunità per impieghi illeciti e comunque non concorrenziali della ricchezza. Mentre, al rovescio, la qualità, anche estetica, degli ambienti accresce il valore della ricchezza privata, soprattutto di quella immobiliare, come si è puntualmente verificato nelle città in tutte le aree urbane pedonalizzate, o nelle aree rurali nei borghi che hanno lavorato sul miglioramento della ricchezza comune.

 

Dall’altro lato, la povertà di ricchezza privata, fino a situazioni di grave indebitamento,  aggrava il degrado ambientale e del patrimonio comune perché sottrae alle persone la libertà di darsi carico dell’effetto delle proprie scelte sulle future generazioni – quella che definiamo libertà sostanziale sostenibile – e dunque favorisce l’abusivismo, l’accettazione di inquinamenti puntiformi (mini discariche, ciminiere, invecchiamento dei mezzi di trasporto che sono più inquinanti, impossibilità di investire in risparmio energetico o in messa in sicurezza della propria abitazione), fino all’acquiescenza  all’illegalità o addirittura alla criminalità.

 

Questo circolo vizioso fra le due povertà, di ricchezza privata e comune, è particolarmente grave quando arriva a interessare e agire da vincolo e restrizione della gamma di opportunità di interi territori e degli individui che vi abitano (influenzandone le scelte di educazione, di cultura imprenditoriale ed il grado di apprezzamento per le istituzioni democratiche). Nel nostro paese, questo tema è particolarmente sentito, non solo nelle aree periferiche di alcuni grandi centri urbani, ma in molti centri di media dimensione del Sud del paese.

 

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